1. Spade e Cuori


    Data: 06/12/2019, Categorie: Etero Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti

    ... l’avevano sollevata più volte e quando non sollevavano lei, mietevano vittime in battaglia. La principessa invece era piccola di statura ma ben proporzionata, molto più giovane del cavaliere ma consapevole di sé, del proprio corpo e del proprio ruolo. In un attimo fu nuda anche lei, lasciando i suoi due piccoli seni alla vista del cavaliere. La sua pelle era liscia e bianca come il latte e, se possibile, ancor più bianca di quella del suo amante. Era un corpo nobile e prezioso, il più nobile e prezioso di tutto il principato, quello era sicuro. I due si avvinghiarono l’un l’altro e la principessa saltò addosso al suo cavaliere con passione. Se Van Hillen sapeva bene i gusti della sua donna e sapeva anche di doverli accontentare, quindi lasciò che la minuta principessa cavalcasse il cavaliere come lui solitamente montava il suo cavallo. Con le mani sul possente petto dell’uomo, la principessa montò con estrema soddisfazione muovendo velocemente il bacino, ancheggiando a destra e a sinistra, senza tralasciare il movimento perpendicolare. Di certo il pene del cavaliere era più grande e più largo di quello del principe ed essendo stata a digiuno per tutti quei mesi, la principessa notò subito la differenza di dimensioni tra i due uomini. La sua vagina non era più abituata a peni così possenti, quindi si dilatò per bene solo dopo svariati minuti di pazza cavalcata. Nel frattempo Ser Van Hillen non assecondava solo il movimento della principessa su di lui, ma glielo facilitava ...
    ... alzandola e spostandola in base ai gesti e ai movimenti di lei. Il cavaliere sapeva bene però che se c’era qualcosa che la principessa amava oltre a comandare il ritmo delle loro passioni, era di essere sollevata e scopata da in piedi. Con un colpo di bacino e di addominali, il cavaliere si alzò trascinandola in alto con e penetrandola da in piedi, con le ginocchia leggermente piegate e lei completamente avvinghiata al suo uomo. Il cavaliere non poteva ammetterlo, non poteva dirlo a voce alta, non l’aveva mai fatto e non era abituato a farlo, ma si sentiva strano. Sentiva come se la sua completa esistenza valesse meno di quel momento. Improvvisamente la guerra, l’onore, la lealtà, la giustizia, il coraggio, la prodezza e tutte le sue virtù valevano immensamente meno della sua principessa. Lo stesso principe valeva meno. La stessa guerra santa valeva meno. Era quella l’esperienza più vicina a Dio che avesse mai provato e aveva vergogna nel pensarlo, nell’ammettere che un peccato come quello fosse il momento, l’unico vero momento in cui sentiva un qualcosa di più grande e potente della sua spada e di tutto il creato. Quella sensazione non l’aveva mai provata per nessuno, era un misto d’affetto, bontà nei confronti di una persona, appagamento corporale ma anche spirituale. Completa dedizione, completa amorevolezza. Di colpo però, quella sensazione stava per riempirlo talmente tanto da necessitare anche un naturale punto di fuga dal suo corpo ricolmo, quindi, dovette fermarsi e ...