1. Fantasie avverate (terza parte)


    Data: 06/12/2019, Categorie: Prime Esperienze Tabù Autore: BelMoroItaliano, Fonte: xHamster

    ... l’assenza del reggiseno, “mi versi un pò di caffè”?Mentre le versavo il caffè gli allungai il tablet, “guardati”.Le sue labbra si aprirono in un larghissimo sorriso, “che belle”!Le osservava con attenzione, proprio come le avevo osservate io e alla fine disse: “E’ bravo Salvo, è un professionista della fotografia”.“Anche tu però non ti sei mantenuta a sfoggiargli tutta la tua sensualità, ti sei lasciata andare al suo sguardo”.“Amore a me piace farmi fotografare, lo sai, ma che fai il geloso adesso”? e mi mise una mano in mezzo alle gambe tastandomi il cazzo che era diventato come il marmo; “ma è la gelosia o le mie foto che te lo fanno drizzare così tanto”?Tutte e due risposi io.Volevo farle mille domande, volevo tastare il terreno per quella sera, ma decisi che il gioco, se voleva, lo doveva condurre lei.Apparecchiammo la tavola e consumammo la nostra cenetta, non feci riferimento al possibile appuntamento che ci eravamo prefissati con Salvo, le parlavo di tutto, ma non del dopo con il nostro amico.Lei partecipava ai discorsi, ma la vedevo fremere per un qualcosa, aveva la testa da un’altra parte, non aveva il coraggio di affrontare la situazione che si poteva prospettare dopo; allora giocai la mia carta: “dopo la bevuta di oggi, io direi di riposarci per stanotte, cosi domattina possiamo scendere presto in spiaggia”.Vidi un velo di stupore e delusione sul suo viso, dopo un pò non ce la fece più: “e con Salvo? Che figura ci facciamo? Gli abbiamo dato appuntamento”.“Chi ...
    ... se ne frega” gli risposi io, chi lo rivede più.“ma è stato così gentile con noi, ci ha inviato anche tutte quelle foto”Con noi? Risposi io, forse con te!“ma a te non piaceva che un altro uomo mi mettesse al centro dell’attenzione? Il tuo cazzo mi dice di si!”Il suo viso si fece rosso per l’imbarazzo, ma feci finta di non accorgermene.“Stasera lascio decidere te, se ti va di uscire, vatti a vestire, se no ce ne possiamo rimanere a casa”.Mi accesi una sigaretta e uscii fuori al balcone, lasciando Anna a decidere il da farsi; non volevo condizionare le sue scelte, dovevano essere le sue voglie a decidere.La mia speranza era che accettasse l’invito di Salvo, quello che sarebbe successo dopo non doveva essere imputato principalmente alle mie volontà; non mi andava che un giorno potesse dire: “l’hai voluto tu”!Finii la sigaretta e restai ancora un po’ fuori a pensare a quello che sarebbe successo o poteva accadere, quando rientrai in cucina, Anna non c’era.Andando verso la camera da letto, vidi una striscia di luce uscire da sotto la porta del bagno, forse aveva deciso di non proseguire, saremmo rimasti a casa.Deluso scesi dal nostro appartamentino dirigendomi verso un bar che avevamo vicino casa, presi tre birre destinate a farmi compagnia a casa quella sera e tornai indietro.Quando entrai dalla porta, per poco non mi prese un colpo!Di fronte a me, sulla soglia della porta della cucina c’era mia moglie, mi mancò il respiro; aveva un vestito a tubino bianco, talmente stretto che ...
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