1. Fantasie avverate (terza parte)


    Data: 06/12/2019, Categorie: Prime Esperienze Tabù Autore: BelMoroItaliano, Fonte: xHamster

    ... sembrava essere nuda, vista anche l’assenza del reggiseno.Il tessuto aderiva al suo corpo disegnandone tutte le curve, seno che stava per esplodere, culo sodo e gambe toniche; ai piedi aveva dei sandali rossi con laccio sottile che chiudeva sulla caviglia,tacco 10.Al collo portava una collana di finto corallo rosso che le scendeva fino alla parte superiore delle tette, in tinta con un rossetto rosso vivo; aveva raccolto i capelli in una coda di cavallo facendo risaltare il suo bellissimo viso.“Usciamo”?Quelle parole mi destarono dalla contemplazione della femmina che avevo di fronte, quasi balbettando le dissi : “vado a vestirmi”.Per come si era preparata mia moglie, non potevo mettermi jeans e t-shirt, avrei sfigurato; misi un pantalone a sigaretta e una bella camicia bianca di lino abbastanza stretta, anche io avevo un bel fisico grazie alla palestra, volevo fare la mia parte.Tornai da lei e la presi a braccetto, vado bene così vestito?Anna mi mise una mano sul pettorale destro e affondò le unghie nella carne al di sopra della camicia, “si, mi fai sangue”!Uscimmo di casa senza aggiungere altro, scendemmo le scale e camminammo per un po’ senza che nessuno dei due dicesse una parola; ero assorto nei miei pensieri, Anna lo voleva quell’appuntamento, lo voleva eccome! Se sarebbe stata un uscita normale, solo io e lei, allora niente di particolare, era il suo modo di vestire; ma quella sera c’era il nostro amico con noi e quella sua presentazione era per lui!Mentre camminavamo ...
    ... l’attenzione dei passanti era tutta per mia moglie, gli sguardi degli uomini erano insistenti e bramosi, io ero costretto ogni tanto a infilarmi una mano in tasca per cercare di frenare un’erezione continua, anche perché per via del mio pantalone a sigaretta si notava il bozzo pronunciato.Ero orgoglioso di camminare al fianco di una donna come mia moglie, ma a volte quando ostentava sensualità e femminilità come in quel caso, provavo imbarazzo.Fu la sua voce, ancora una volta, a distogliermi dai miei pensieri: “perché non provi a chiamarlo”?Era inutile proseguire e capire se voleva o non voleva, il messaggio era chiaro.Ma ora volevo mettere in chiaro alcune cose!La tirai al lato della strada ed entrammo in un bar, ordinai due birre ghiacciate e ci mettemmo in un angolo più riservato del locale, facemmo cin cin con le bottiglie e dopo un sorso le dissi: “dimmi un po’, cos’è che ti piace di lui”?Anna diventò un peperone, abbassò lo sguardo e cominciò a giocare con l’etichetta della bottiglia, io la incalzai: “l’ho capito che ti piace e pure tanto, ti sei vestita così per lui, a me questo gioco piace, mi eccita da morire e voglio che vada avanti, ma voglio che tu ricordi sempre che io sono tuo marito, il tuo unico uomo e questo è e dovrà rimanere solo un gioco”!“Ti sbagli”, mi disse lei, “non mi sono vestita così per lui, ma per te; se stasera accadrà qualcosa, voglio che accada con tutte le sue sfumature, quindi la presentazione e i modi dovranno essere eleganti e fini”; “come ...
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