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Tutti per uno - 5
Data: 14/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad
... Cercò di controllare il tremito delle gambe, fingendosi del tutto assorto nel suo servizio. Quando il Re gli fu vicino, D’Artagnan si tolse il cappello e si profuse in un inchino con un’amplio sventolio di piume, come l’etichetta di corte richiedeva. “Voi, dunque, siete il giovane D’Artagnan.”, disse il Re, squadrandolo dalla testa ai piedi e quello che vedeva gli piaceva ogni momento di più. “Sì, Vostra Maestà.”, rispose lui, rialzandosi dall’inchino e restando imbarazzato con il cappello in mano. “Monsieur de Treville mi diceva che siete venuto dalla Guascogna per diventare un mio moschettiere.” “Sì, Maestà, e grazie alla compiacenza di Monsieur de Treville ho avuto l’onore di esservi accolto.” “Grazie, de Treville, potete andare. – disse il Re, volgendosi al capitano generale dei moschettieri – credo che scambierò due chiacchiere con questo amabile giovane.” Monsieur de Treville, si inchinò e si allontanò, mentre Luigi XIII riprendeva la sua passeggiata accompagnato dal giovane moschettiere. “Raccontatemi del vostro viaggio per Parigi, - cominciò – dev’essere stato un bel salto di qualità per voi passare dalla tranquilla Guascogna alla nostra fin troppo arruffata città.” L’amabilità e l’interesse con cui il Re ascoltava i suoi racconti, ovviamente epurati dagli aspetti più sconvenienti, lo fecero ben presto sentire a suo agio, tanto che quasi non si accorse di essere rientrati a Palazzo e di aver raggiunto gli appartamenti privati del ...
... Re. “Aiutatemi a togliermi questo mantello, ve ne prego.”, gli disse il Re, allontanando con un gesto perentorio un servo di camera che stava accorrendo. D’Artagnan lo aiutò a togliersi il mantello e fu a quel punto che realizzò dove si trovava. Arrossì tutto al colmo dell’imbarazzo. “Perdonate, Vostra Maestà, - balbettò – ma non dovrei essere qui…” “Un moschettiere non è dunque al mio servizio?” “Certo, Maestà…” “Bene, il mio servizio vi richiede qui.” “Come comanda Vostra Maestà.”, rispose D’Artagnan e rimase lì impalato, mentre l’altro si sedeva e continuava a guardarlo con interesse. “Mi hanno raccontato un certo fatto avvenuto fra voi e una guardia del Cardinale durante il vostro viaggio.”, riprese il Re. D’Artagnan avvampò. “Vostra Maestà…”, cominciò con voce tremante. “Tranquillo, tranquillo. – gli sorrise il Re – Bello come siete, capisco che qualcuno possa aver concepito pensieri impuri.” D’Artagnan si mosse a disagio. Non era abituato a questo tipo di apprezzamenti. Per quanto ne sapeva lui, nessun uomo, nemmeno un re, ha mai lodato la bellezza di un altro uomo. Per quanto ne sapeva, un uomo non è bello, non lo è mai: è forte, robusto, muscoloso, ma non bello. Il Re sembrò intuire i suoi pensieri, la sua confusione, e la cosa lo intenerì. “Togliti la camicia, - gli disse dolcemente – voglio vederti bene.” “Vostra Maestà…”, balbettò il giovane, arretrando di un passo. “Non aver paura, è il tuo Re che te lo sta ...