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Il venditore ambulante - marco viii -
Data: 17/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio
Rinchiuso in camera non facevo altro che pensare a quella scena vista sino qualche minuto prima, il mio pacco era gonfissimo e bagnato, dovevo farlo esplodere. Lo tirai fuori e inizia a masturbarmi sul letto pensando a quel palo che avevo appena visto. L’orgasmo non tardò ad arrivare, feci quattro forti schizzi che mi ricoprirono la pancia e anche il volto dalla potenza dell’orgasmo, la cosa non mi preoccupò più di tanto, mi leccai i baffi e poi mi ripulii il resto del corpo. Per un soffio Raffaella poteva scoprire tutto nel peggiore dei modi. Guardai l’orologio che non segnava le 19, ma le 18.30 circa. Fosse arrivata qualche minuto dopo mi avrebbe trovato nella sua camera ai piedi del suo scettro che palesemente volevo rubarle. Dopo circa un’ora feci capolinea in cucina dove si trovavano i due fidanzatini. Salutai e iniziai a chiacchierare con loro, Marco non presentava gran segni di disagio, certo un po’ di imbarazzo lo aveva, era palese, ma questo valeva anche per me, noi due non avevamo questo tipo di confidenza. Raffaella prese una padella dallo scolapiatti e domandò se volessi cenare con loro e ovviamente non declinai l’invito. Chi aveva voglia di cucinare, al massimo mi sarei messo a lavare i piatti. Durante la cena si parlava del più e del meno e poi uscì fuori che Raffa l’indomani doveva partire, al sud dell’isola, suo fratello fu ricoverato proprio quel pomeriggio per un’appendicite che avrebbero operato da li a domenica, perciò voleva stare vicino alla famiglia. ...
... Ecco, spiegato il rientrò in anticipo, doveva preparare le valigie. Inizialmente non realizzai subito, ma qualche istante dopo compresi che davanti a me si presentava un intero week end di solitudine con Marco. Perbacco, la fortuna oggi ha proprio deciso di assistermi. Una volta finita la cena e dopo qualche chiacchiera futile lei si precipitò in camera a preparare il bagaglio a mano, io iniziai a ritirare dal tavolo i resti della cena e Marco silenzioso guardava la partita che trasmetteva il televisore. Tra noi non ci fu alcuna parola, il totale silenzio, lui era concentrato sul derby e io sulle stoviglie. Il silenzio venne interrotto da una voce che giungeva dal corridoio, Raffaella chiedeva soccorso al suo uomo per chiudere la valigia. Per raggiungere la camera, Marco avrebbe dovuto attraversare la cucina e passare proprio dietro me che stavo in piedi con la spugna e il detersivo alla mano. La nostra cucina non è molto grande, o meglio il tratto tra il lavandino e il tavolo non lo è da quando la donna di casa acquistò quell’enorme tavolo da sei posti, perciò due persone contemporaneamente non possono passare se non a stretto contatto. Marco si alzò e venendomi incontro feci finta di stringermi il più possibile al lavandino, lui passò dietro lentamente poggiando le sue grandi mani sui miei fianchi e scivolandomi dietro appoggiò la sua mazza sul mio fondoschiena, sentii per la prima volta la consistenza del suo pacco. Non era duro, ma faceva la sua bella figura anche mentre ...