1. Il venditore ambulante - marco viii -


    Data: 17/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio

    ... stava a riposo. Istintivamente nel sentire quel contatto inarcai la schiena e tirai indietro (ovvero verso lui) il mio culetto che divenne caldo nella frazione di un secondo. Lasciò i miei fianchi e sparì dalla porta. Mi ritrovai cosi ancora una volta con il cazzo completamente turgido. Cercando di nascondere l’eccitazione conclusi di sistemare e andai a salutare Raffa, che l’indomani sarebbe partita presto, per poi rintanarmi in camera scombussolato dalla serie di eventi di quella giornata. Avevo bisogno di staccare la spina, ma non prima di aver dedicato un’altra sega a quel palo che mi sfiorò le chiappe. Accesi la tv e mi addormentai come un bambino la sera prima di ogni Natale. Il giorno dopo mi svegliai tardi, Raffaella era già partita, in cucina vi erano le due tazzine sporche della colazione e la caffettiera lasciata pronta per me. Feci colazione e una bella doccia calda, Marco oggi lavorava sino a tarda serata e probabilmente, come tutti i venerdì, sarebbe andato direttamente dal lavoro all’allenamento di calcio, infatti la sua sacca sportiva non era riposta al solito posto. Mi organizzai la giornata tra studio, pulizie casalinghe e commissioni varie lasciando libera la cena e la serata. Quando arrivarono le 21 la porta di casa si spalancò e Marco fece il suo ingresso con addosso la tuta della squadra e un po’ di sporcizia del campo sportivo gli ricopriva il volto. Salutò frettolosamente e andò dritto in doccia chiudendo la porta del bagno. Non mi feci abbattere da ...
    ... quella porta chiusa, anzi rimasi sul divano della cucina incollato al televisore con addosso lo slip e la t-shirt. Non sapevo cosa sarebbe accaduto, ma di certo non volevo rinchiudermi in stanza solo. Una volta uscito dal bagno venne in cucina, non indossava la maglietta ma solo un pantalone sportivo, mi domandò se volevo un pezzo della pizza che da li a poco sarebbe arrivata a domicilio, ma gentilmente rifiutai l’ invito affermando di aver già consumato la cena. Divorò la pizza, spense la luce alta della cucina e lasciò accesa quella bassa, si accomodò accanto a me e mi sorrise. In tv mandavano uno di quei programmi televisivi comici come Zelig o Colorado che guardammo sganasciati dalle risate. Durante la pubblicità scappò in camera e tornò poco dopo con il tubetto di ketoprofene alla mano, si sfilò il pantalone e rimanendo in piedi, di spalle alla tv, poggiò un piede scalzo sul divano, aprì il tubetto che teneva alla mano e iniziò a spalmarsi la crema sulla gamba con dei massaggi. Guardandolo notai che faceva fatica ad arrivare al polpaccio cosi mi offrì volontario per aiutarlo, mi ringraziò passandomi il tubetto. Iniziai a spalmare la crema su quella gamba muscolosa e dolorante, le mie mani si muovevano in maniera lenta a partire dalla caviglia andando a salire, sugli stinchi, polpaccio, ginocchio, coscia e interno coscia, salivo e scendevo su quei muscoli delicatamente e con movimenti ondulatori disegnavo piccoli cerchi. La carrellata di comici sul palcoscenico riniziò , ma ...