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Il venditore ambulante - marco viii -
Data: 17/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio
... noi non ci rendemmo conto, le mie mani vogliose del suo corpo non si fermavano, proseguivano salendo sulla coscia, sulla chiappa e andando a finire nell’interno coscia. Notavo che il suo slip iniziava a gonfiarsi e la cosa mi eccitò parecchio, tanto da proseguire a percorrere quello stesso tratto più volte – coscia, gluteo e interno coscia – inutile dire che le mie mani sarebbero volute andare a finire su quello scettro nascosto, ma era ancora presto. Il mio sguardo incrociò il suo, ci fu un sorriso di imbarazzo e continuai a massaggiarlo ancora un po’ finché levò il piede dal divano e tornò a sedersi accanto a me. Rimasi un po’ spiazzato da quella interruzione, sembrava che lui gradisse le mie mani , ma forse un brivido di paura poteva aver invaso i suoi pensieri bloccandolo. Finimmo di guardare il programma insieme uno accanto all’altro e quando i titoli di coda apparvero sullo schermo lui si alzò dicendo che andava a distendersi perché stanco. Francamente rimasi deluso da quelle parole. Solo e sconsolato sul divano della cucina iniziai a pensare che forse mi ero fatto troppi film e che l’ accaduto della sera prima era soltanto un immaginazione. Quando la noia prese il sopravvento, spensi il televisore e uscii dalla cucina. ...
... Mentre attraversavo il corridoio notai che la camera della coppia non era chiusa, ma ancora una volta socchiusa, la leggera luce dell’abat jour illuminava la stanza, mi soffermai a sbirciare e finalmente rividi quel palo che il calciatore di casa possedeva nascosto tra le gambe. Lui era li comodo, ancora sul divano di fronte allo specchio, completamente nudo, gambe divaricate e la sua mano impugnava stretta quella mazza calda, turgida e vogliosa. Si segava il palo in maniera delicata e intensa ammirandosi allo specchio mentre continuava a fare su e giù con quel braccio possente e virile. Non passò molto tempo quando mi notò ancora una volta dietro la porta ad ammirarlo, gli sguardi si incrociarono un’altra volta. Non distoglievo i miei occhi dai suoi, neppure mentre mi sfilai la maglietta rimanendo in slip a palparmi. Il silenzio dell’appartamento fu interrotto dal suo modo di ansimare pacato e regolare, continuava a fissarmi e toccarsi, questa volta non potevo resistere, feci un passo avanti e aprii la porta andandogli incontro, mi inginocchiai davanti al suo fucile, ci guardammo in silenzio, liberai lo scettro dalla sua mano per impugnarlo con la mia destra, lo scappellai e lo feci affondare lentamente lungo la mia bocca..