1. Sorpresa nello spogliatoio


    Data: 17/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: pio_desiderio

    Avevo appena finito le consuete vasche in piscina e mi avviavo gocciolando e rabbrividendo verso gli spogliatoi. L’anno della maturità nel rigoroso liceo classico che frequentavo richiedeva molte ore di studio, permettendomi un po’ di nuoto libero solo nelle ultime ore serali d’apertura del centro sportivo. Nell’infanzia avevo già fatto nuoto ma da un paio di anni avevo ripreso a farlo, spinto soprattutto dai miei genitori che reputavano il mio fisico un po’ troppo gracile e magro, segno di una pubertà che mi aveva fatto crescere molto e in poco tempo. Il nuoto aveva sviluppato i miei muscoli, riempiendo la mia figura ma lasciandomi agile e snello allo stesso tempo. Ero soddisfatto dei risultati perché, oltre all’essere stato gracile durante tutta la prima adolescenza, ero sempre rimasto piuttosto glabro e quella nuova robustezza fisica mi faceva sentire più uomo.
    
    Mentre prendevo lo shampoo e il balsamo dalla mia borsa, mi accorsi che il solito gruppetto di ragazzi più grandi dell’università si stava attardano nello spogliatoio tra risa e schiamazzi quasi adolescenziali. Mi avviai alla doccia sperando di evitarli e comincia a lavarmi sotto il getto caldo. Il tempo di ritornare alla panca e di iniziare ad asciugarmi che sentii una voce alle mie spalle.
    
    “Ciao, come ti chiami?” mi chiese un ragazzo alto, più alto di me, ben piazzato, con una bella barba e i capelli mori sopra due occhi di brace che scintillavano divertiti. Eravamo soli nello spogliatoio deserto, io ...
    ... con solo l’asciugamano in vita e lui in boxer.
    
    “Giorgio” risposi con una voce piegata dallo sbigottimento, tanto da non sembrare nemmeno la mia.
    
    “Bene Giorgio, io mi chiamo Alessandro e ci siamo già incrociati spesso”
    
    “Sì, ti vedo sempre insieme ai tuoi amici” dissi esitando.
    
    Lui sorrise “Mi faceva piacere conoscerti perché è da un po’ che non posso evitare di adocchiarti il culetto”
    
    Sbarrai gli occhi e il cuore mi cominciò a battere fortissimo. Non potevo credere a quello che mi stava dicendo, soprattutto perché non potei fare a meno di percepire la sensualità nella sua voce. La trovai seducente e autorevole allo stesso tempo, quasi da sbruffone. Furono queste sensazioni che provavo, più che le parole in sé, a farmi contorcere le budella.
    
    “Non sono gay!” riuscii a dire in un soffio, sempre meno convinto che quella voce con cui parlavo mi appartenesse.
    
    “Non lo sono nemmeno io” ribatté Alessandro avvicinandosi a me. Allungò un braccio poggiandolo al muro dietro di me, sfiorandomi la spalla e portando le labbra vicino al mio orecchio sinistro.
    
    “Non sono frocio, ma un sederino tenero come il tuo non poteva mica passarmi inosservato” proseguì, bruciandomi con le sue parole e gli occhi pericolosamente vicini ai miei. Lo sgomento era emerso sulla mia faccia e il respiro irregolare mi faceva sobbalzare le spalle. “Non avere paura, se fai il bravo con me non ti farò alcun male”
    
    “No! Cosa!? Lasciami stare o chiamerò aiuto!” dissi in quello che sembrava un ...
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