1. La compagna di università


    Data: 08/11/2017, Categorie: Etero Autore: uni93, Fonte: EroticiRacconti

    ... ne accorge. Noto che abbassa lo sguardo sul mio pacco e lo fissa, sorridendo. Non passa molto da quando sento la sua mano sulla mia gamba che me la accarezza. Ricambio molto volentieri, le metto anch’io la mano sul ginocchio, ci avviciniamo, abbiamo le gambe che si sfiorano, ci guardiamo e sorridiamo complici. Mi spingo oltre, porto la mia mano sull’interno delle sue cosce dandole un leggero pizzicotto che, pur inaspettato, sembra gradire. Mi fa “oh!”, le faccio cenno di abbassare la voce, la lezione è iniziata e non vorrei attirare attenzioni. Ride e guardandomi negli occhi, si mordicchia il labbro inferiore e poi accenna appena la lingua tra i denti. Ricambio con un bel sorriso, sentendo la sua mano che risale la mia gamba fin quasi al pacco. Si sofferma poco prima e anch’io faccio lo stesso, vedo lei che allarga leggermente le gambe, è un invito, mi faccio più audace e porto la mano sulla sua figa. Ha uno scatto, capisco che le piace, mi guardo attorno per vedere se qualcuno si è accorto di noi, ma infondo siamo seduti nell’ultima fila e gli altri studenti sembrano tutti concentrati sulla lezione. Evidente che a noi non ce ne fotte niente. A questo punto lei mette la sua mano sul cazzo che è diventato durissimo, mi tira troppo nei pantaloni un po’ stretti. Non resisto, mi da fastidio l’uccello che sento scappellarsi, non trova sfogo, mi tira i peli. Le dico “scusa”, scostandole la mano per sistemarmelo nei jeans. Lei ride, guardandomi e mordicchiandosi ancora le labbra. ...
    ... Le piace e il gioco la diverte. Tolgo la mano e mi ritrovo la sua direttamente sul pacco sempre più gonfio. Le massaggio l’interno coscia, facendo pressione sulla figa. Ci guardiamo e vediamo quanto la cosa ci stia piacendo da morire. Non fa opposizione, la sento vogliosa, abbandono allora la sua coscia e quel piacevole calore che sento tra le gambe e la figa. Passo la mano sotto la sua camicetta, le sfioro la pancia, sbottono i suoi jeans, abbasso la cerniera e infilo la mano dentro i pantaloni, scosto le mutandine e gliela sgrilletto. Ha una leggera peluria, la sento fremere, le piace da morire, mentre lei mi ha afferrato con forza il cazzo da sopra i pantaloni. Mi si avvicina all’orecchio, le tette mi premono sul braccio, mi sussurra “tra un po’ vengo” e io, guardandola, le rispondo “che meraviglia”. Con un dito in figa la sento godere e venire, la mano si bagna, la vedo in tensione, socchiude gli occhi lasciandosi andare in un sospiro che quasi mi fa sborrare. Ancora i suoi seni sul mio braccio, se li sta strusciando, mi fa impazzire, mi dice “andiamo in bagno”. Lascia la presa sul cazzo, si ricompone, rimettiamo a posto e prendiamo libri e quaderni e usciamo dalla classe. Siamo in fondo all’aula, tutti gli altri seduti davanti, nelle prime fila. Nessuno ci ha visto, ci alziamo e ce ne andiamo. Appena fuori mi fa “mi hai fatto godere da morire”, io le metto ma mano sul culo e lei, mordicchiandosi ancora le labbra, mi squadra con un’occhiata da arrapata. Le dico “se andavi ...