1. Il venditore ambulante 4 -pinguiculasehuensis- viii


    Data: 22/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio, Fonte: Annunci69

    Il lunedì mattina arrivò in fretta e, dopo aver finito la valigia, puntuale come un orologio svizzero alle otto e trenta del mattino mi trovai già nel piazzale dell’università –“Buongiorno Gabriele”- salutò Luca arrivando alle mie spalle con occhi ancora gonfi dal sonno –“Caffè?”- , -“Volentieri”-. Entrammo nello stabile e ne prendemmo due lunghi –“Allora sei pronto?”- , -“Si, non vedo l’ora”- finsi di essere entusiasta di quella gita. Svuotammo il bicchierino e tornammo in strada in perfetto silenzio, quella mattina indossava un pantalone comodo, una camicia bianca e un golfino sopra. Non era un bell’uomo, ma aveva il suo fascino, nonostante il gran senso di noia che provocava appena si parlava di qualcosa di scientifico. A distanza vedemmo arrivare Serafino che ci salutò con cenno di mano –“Buongiorno a tutti”- e lentamente il piazzale cominciò a riempirsi di gente. Prima di salire a bordo ci fu una serie di presentazioni che, tra il sonno mattutino e il menefreghismo, qualche secondo dopo scordai già i nomi, l’unico che mi rimase a mente fu Andrea, un giovane studente del secondo anno obiettivamente carino, ma visibilmente gay. Il viaggio durò circa due ore e mezza, quando arrivammo in montagna eravamo completamente esausti, c’era chi dormiva, chi schiamazzava come se non avesse mai visto montagne e chi, come me, squadrava ogni singolo movimento intorno. Quando le porte del bus si aprirono erano già le undici passate, ad aspettarci il sindaco del paese insieme a un ...
    ... geologo e un biologo che, mentre ci accompagnarono ai bungalow, parlarono di come fosse la vita in montagna e di quanto fosse importante il clima per la crescita della famosa Pinguicula Sehuensis. Arrivati in un piazzale circondato da alte siepi, alberi e rocce secolari i tre ci mostrarono i mini appartamenti predisposti davanti ai nostri occhi, sembrava di essere in un mini villaggio turistico, davanti a noi cinque bungalow, sulla destra il laboratorio di ricerca e studio, a sinistra la mensa e in fondo dei bagni comuni –“Tranquilli ragazzi, ogni bungalow ha i propri personali”- rassicurarono il gruppo dopo aver sentito i primi schiamazzi provenire dalla seconda fila –“Bene direi che ora potete iniziare a sistemarvi, ci vediamo in sala mensa alle dodici”- salutarono andando via –“Ah scordavo, là sul banchetto troverete i vostri nomi con il mazzo di chiavi, a causa del poco spazio un bungalow ospiterà due coppie”-. Fu il delirio, tutti i ragazzi si precipitarono alla ricerca delle proprie con la speranza di capitare nella singola. Quando arrivai vi erano rimasti solo due mazzi, iniziai a leggere dall’alto:
    
    Bung 1 – Serafino e Francesco
    
    Bung 2 – Gavino e Andrea
    
    Bung 3 – Matteo e Giovanni
    
    Bung 4 – Luca e Gabriele
    
    Bung 5 – Antonio e Paolo – Raffaele e Vincenzo
    
    “Che fortuna” pensai afferrando il mazzo preoccupato di capitare in coppia con Andrea, bastò la noia di Luca, figuriamoci la presenza di un altro gay in quello strettissimo spazio. Quando facemmo ingresso una ...
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