1. La prima volta di Bea


    Data: 27/12/2019, Categorie: Lesbo Autore: A_Scrittore, Fonte: RaccontiMilu

    La prima volta che accadde avevo ventitré anni ed ero nel pieno del passaggio tra la gioventù e il diventare una vera e propria donna. Fisicamente dimostravo meno anni di quanto ne portavo realmente, ero alta un metro e settanta ed ero ben in carne con la ciccia nei punti giusti, occhi scuri e dei lisci capelli mori che cadevano fino alle spalle. Mentalmente, invece, già dimostravo di aver acquisito una certa maturità. Molti dei miei amici e delle mie amiche si stupivano del mio modo di pensare, sempre per lo più improntato alla positività, ma era anche vero che tra l'università e l'impiego part-time trovato come volontaria non avevo mai tempo per me stessa né di stare a casa. Fatto sta che quel pomeriggio primaverile ero in municipio, nella piccola saletta riunioni con un'altra volontaria, Silvia. Insieme svolgevamo il compito di chiamare le associazioni presenti sul territorio e sottoporgli un questionario per estrapolare vari dati. L'impiego era prettamente statico e, per non annoiarci, tra una telefonata e l'altra chiacchieravamo tra di noi. La mia estroversione portò in poco tempo a farmela amica e ogni tanto ci scappava qualche intimo segreto. Silvia aveva ventotto anni ed era esattamente come me: fisicamente sembrava più giovane, ma mentalmente dimostrava di essere una vera donna. Il suo aspetto mi colpiva ogni volta che ci incontravamo; era sempre molto bella, pulita e ben curata, la sua statura era uguale alla mia, portava capelli castani lisci che le cadevano ...
    ... fino a metà schiena, occhi verdi e un visino delicato, ma talmente snella che invidiavo la sua magrezza. Si presentava sempre in ottima forma ed ero leggermente attratta da lei, ma caratterialmente era una persona riservata che sapeva anche essere una grande amica. Inoltre aveva un portamento mozzafiato e dei modi di fare veramente gentili. Insomma, le ore passavano piacevolmente insieme e quel giorno non era da meno. Ci accorgemmo che era ora di chiudere solo guardando lo schermo del computer che segnava le cinque e mezzo. Come sempre ci salutammo, cingendoci in un abbraccio amichevole, ma mi accorsi subito che in quei momenti c'era qualcosa di diverso dal solito. Quel giorno indossavo un particolare abito a tubino nero che non solo mi sfinava, ma metteva anche in risalto le mie forme, oltre ad avere una buona scollatura a V che permetteva di sbirciare un po� le mie grazie. Eravamo entrambe a stretto contatto, io avevo il mento poggiato sulla sua spalla destra e il mio olfatto poteva avvertire il suo buon profumo che si era spruzzata prima di uscire e la fragranza dei suoi capelli. Non sapevo esattamente il perché ma, in quel momento, i suoi odori uniti alla leggera brezza primaverile che trapelava dalle finestre socchiuse mi spinsero a non voler più staccarmi da lei, oltre che a mandarmi su di giri. Per non destare sospetti, però, decisi di sciogliermi velocemente dalle sue braccia e restammo per qualche minuto con lo sguardo immerso l'una nell'altra. Trovai i suoi occhi ...
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