1. La prima volta di Bea


    Data: 27/12/2019, Categorie: Lesbo Autore: A_Scrittore, Fonte: RaccontiMilu

    ... d'affetto continuarono senza sosta arrivando a toccarmi il ventre. Sentirli sulla mia pelle mi fece sorridere, provocandomi qualche brivido di troppo. Iniziai ad accarezzargli con una mano i suoi capelli lisci, trovandoli deliziosamente setosi al tatto, nel frattempo che gli umori m�inumidivano le mutandine, facendomi sentire completamente zuppa. Silvia nel frattempo arrivò fino al mio reggiseno e fece scivolare con maestria le spalline lungo le braccia. Lo trovai un momento meraviglioso: Il cuore mi esplodeva in petto e non potevo più fare a meno di lei. Dopodiché prese con delicatezza i miei seni ben pronunciati e iniziò ad assaporare le loro mammelle turgide, passando in rassegna prima l'una poi l'altra. Il piacere che provai era alle stelle, il respiro si fece sempre più corto e intenso, finché Silvia non decise di lasciare la presa per scoprirsi. In quel momento sospese il suo amore, lasciandomi per qualche minuto appesa a un filo. La vidi togliersi prima le scarpe da ginnastica, poi si fece scivolare di dosso i suoi lunghi e neri pantaloni aderenti, dopodiché si tolse la maglietta viola a maniche lunghe. Si passò una mano tra i suoi capelli contemporaneamente che con l'altra si slacciò il reggiseno bianco di pizzo, rivelando i suoi piccoli ma floridi seni. Mise mano anche al suo perizoma, scoprendo la sua figa giovane e completamente depilata. Restai esterrefatta dalla sua visione: vestita era bella ma svestita era ancora più incantevole. Provai subito un�irresistibile ...
    ... voglia di toccare il suo corpo quando Silvia mi prese le mani e le poggiò sui suoi fianchi. Le mie mani iniziarono un movimento sensuale e una scossa di libidine mi accecò la razionalità; la sua pelle era così vellutata da farmi impazzire. Silvia arrossì in volto nel frattempo che mormorò paroline dolcissime e, qualche istante dopo, mi prese le gambe e mi trascinò a sé finché non fui in pizzo sul tavolo e le mie mutandine pregne di umori furono a contatto con il suo pube. Le sue labbra si unirono alle mie, ma a causa delle forti stilettate di piacere poco dopo dovetti chiederle di interrompere il nostro rapporto. Silvia indietreggiò subito e mi fece spazio per alzarmi in piedi. Calai frettolosamente il mio intimo gettandolo lontano da noi due, mentre le sue mani lisciavano il mio monte di Venere, facendomi rabbrividire. Lei mi abbracciò e le nostre mammelle inturgidite furono a contatto l'una con l'altra, i nostri respiri affaticati scaldavano i nostri volti. Silvia mi guardò con i suoi occhi, uno sguardo che fu in grado di penetrare dentro la mia anima e scrutare ciò che desideravo ardentemente. Mi fece sdraiare sul tavolo, s�inginocchiò e arrivando con la testa poco sopra la mia intimità, mi prese le gambe e le portò sulle sue spalle. Senza dire una parola iniziò ad assaporarmi, costringendomi a lanciare qualche gemito strozzato. Mi sentivo al settimo cielo; lei lappava rumorosamente la mia vagina e quei gemiti che esprimevo a mezza bocca fuoriuscivano copiosamente, mentre ...