Offerta - cap. 1
Data: 27/12/2019,
Categorie:
Cuckold
Autore: Nadia76
... semplice movimento del bacino. Quell'azione che tanto desideravo mi stava provocando un tremendo sfregamento delle pareti interne della mia vagina, addirittura riuscivo a percepire le nodosità di quel cazzo, temevo addirittura che mi rivoltasse come un guanto. Il suo movimento sembrava senza fine, sentivo il ritrarsi della cappella fino in prossimità delle labbra esterne tese all'estremo attorno ad essa. Non uscì, non mi regalò un secondo di respiro, non mi lasciò il tempo apprezzare quell'assenza di dolore, strizzandomi i capezzoli con due dita e le tette con il resto della mano mi spinse verso il basso e contemporaneamente con il movimento di bacino me lo respinse dentro in profondità strappandomi un'altro urlo soffocato in gola. La scopata stava iniziando, molto ma molto più dolorosa di quanto mi aspettassi e soprattutto di quanto volessi. Temevo che mi avesse lacerata, cercavo di capirlo dal tipo di dolore che provavo, avendo la benda sempre sugli occhi, non avevo altre possibilità di accertarlo. Ad ogni penetrazione, seguiva un mio lamento rabbioso, la violenza con cui mi penetrava e la forza con cui mi strizzava i capezzoli mi dava dei dolori lancinanti, sotto la benda piangevo in silenzio, non volevo dargli anche questa soddisfazione. Non sapevo quanto potevo ancora resistere, non era giusto, non era giusto scopare una donna così, Gli stavo dando me stessa, il mio corpo, la mia intimità. Non me lo meritavo. Non pretendevo dolcezza e amore, non pretendevo che facessimo ...
... l'amore, ma almeno rispetto, quello si, rispetto per il dolore che mi provocava intenzionalmente. Sembrava che mi prendesse a calci nello stomaco, ogni volta che spingeva quel cazzo dentro di me. Non riuscivo a parlare..non mi dava tregua, gemevo e emettevo solo lamenti, rantoli soffocati. La mia fica, come la chiamava lui, mi stava aiutando, gli umori che produceva, seppur tesa al massimo, agevolavano le continue penetrazioni. Cercavo di tenere il mio ventre a contatto con il suo, in questo modo evitavo di essere penetrata in profondità e soprattutto mi permetteva di sfregare il clitoride sul suo corpo, assecondando il suo movimento. Dagli epiteti che mi gettava contro, apprezzava il mio movimento, Mi stupivo di me stessa, riuscivo a provare piacere anche sottoposta a quella violenza, aiutata anche dalle sue dita che finalmente avevano smesso di tormentarmi i capezzoli e si dedicavano a palpeggiarmi le tette. Un massaggio senza dolcezza e con l'intenzione di provocarmi più dolore che piacere, mi stava sottoponendo ad una specie di mungitura, comunque molto meno dolorosa del trattamento riservato a miei capezzoli. Me le spremeva con forza, se le portava vicino al viso. Il mio movimento di allontanamento da quel cazzone gliele avvicinava. Le spingevo letteralmente sul suo viso. Volevo distrarlo, tenerlo occupato, temevo solo che mi prendesse per i fianchi o peggio per le natiche. Con la sua forza avrebbe facilmente invertito il mio movimento, la cosa mi terrorizzava, scopata ...