1. Bocchino in albergo


    Data: 27/12/2019, Categorie: Incesti Autore: Alessia23

    Ho aperto gli occhi e per un'attimo mi venne un brivido perchè mi sembrava la camera da letto dei miei, il loro letto. Poi il dettaglio della tenda accanto mi ha ricordato che quella era la stanza d'albergo, che quello su cui dormivo era un letto anonimo. Mi girai verso di lui che respirava rilassato, nudo e a cazzo posato sull'interno coscia, Un solo lembo di lenzuolo gli copriva quasi tutta l'altra gamba. Mi accoccolai più vicina a lui, gli posai la mia gamba sulla sua e il seno contro il fianco del suo pettorale. Lo guardai un istante prima che si svegliasse, da così vicino, la sua barba di 2 giorni gli dava quell'aria da selvaggio che tanto piace a me. "ohi... che fai? mi scruti di nascosto?" fu la sua prima frase e poi girandosi verso di me mi baciò senza farmi rispondere subito. "non mi serve scrutarti di nascosto..." guardai verso il suo cazzo scoperto in modo da finta innocente. "non mi sembra che sei così nascosto... o che vuoi nasconderti da me" sussurrai io e direzzionai la mia mano destra su quel gran pezzo di uomo che tanto mi rendeva soddisfatta e completa... era caldo, morbido ma pieno, invitante... Mio padre non si mosse di un millimetro, mi guardava negli occhi e poi la mia bocca, e poi tornò a guardarmi negli occhi. "ma da quanto sei sveglia? hai dormito?" "ma certo, mi son svegliata un attimo fa" "posso osare a dirti una cosa?" chiese lui "dimmi amore mio..." "qualsiasi uomo, anche il più stronzo, e dico qualsiasi vorrebbe risvegliarsi e vedere una dea ...
    ... così accanto..." Mi fece sorridere e mentre continuai ad accarezzargli il cazzo lentamente e delicatamente risposi di getto "qualsiasi... pure un padre?" "certo, fossi tuo padre ti scoperei comunque e pure meglio..." Ridemmo assieme, ci abbracciammo e mi ritrovai distesa su di lui, con la fica liscia sul suo cazzo semieretto tosto, il seno contro il suo petto, la mia lingua alla ricerca della sua e viceversa. Le sue mani sulle mie chiappe erano sicure, forti ma di una delicatezza e sensualità infinita, le mie erano a stringergli e fermargli il viso, ad accarezzargli i capelli e le orecchie, il collo... Mi fermai a limonare e lo guardai negli occhi. "posso osare a dirti una cosa, papà?" mi venne istintivo sottolineare la parola 'papà', era la parola più sexy che potevo usare, quella più indecente, la più coraggiosa "dimmi..." Il cazzo stretto sotto di me rispose con un indurimento bestiale, ora era lì dritto, bollente, duro e grosso... "qualsiasi donna... anzi qualsiasi figlia anche la più verginella vorrebbe risvegliarsi con un padre stupendo come te addosso... sei un dio..." Avevo replicato con il suo stesso complimento e romanticismo... Mi stava stringendo di più a lui... ma mi alzai e mi misi veloce di lato, con una mano gli feci capire di rimanere disteso così. Lui di contro allunga una mano a cercarmi la fregna nuda... "ma sai una cosa? sono strafelice che tu non sei di una donna e figlia qualsiasi... tu sei solo mio, vero papà?" Non gli diedi il tempo a rispondere, mi ...
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