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Bocchino in albergo
Data: 27/12/2019, Categorie: Incesti Autore: Alessia23
... chinai sul suo cazzo e mentre una mano gli stringeva la base dell'asta la mia bocca aveva cominciato a infilarselo dentro, decisa, senza dubbi... "ohhhh certo... e non sei nemmeno una verginella..." mugolò lui facendomi spazio tra le sue cosce muscolose bellissime. Tolsi per un attimo il cazzo dalla bocca, volevo renderlo il padre più felice del mondo, volevo esagerare per dimostrargli quanto potessi essere troia e figlia allo stesso tempo. dissi "ora goditi il bocchino più osceno, scandaloso... spudorato, svergognato della tua vita... sei pronto?" Ci guardammo un istante negli occhi, io con la mano avevo cominciato a stringere i suoi coglioni grossi e pieni... "devo pure rispondere?" fece lui ormai già eccitato che non vedeva l'ora... "no... tanto decido io, tu goditelo e basta papà..." Cominciò così quell'impegnativo bocchino a Filippo. Lo avevo sfidato chiamandolo osceno, come se tutti gli altri che gli avevo fatto non lo fossero! Ma per osceno intendevo che non mi sarei fatta scrupoli a trattare quello stupendo cazzo come uno scettro, un super cannolo da leccare con tanta saliva. E incominciai a farlo, dalla base, a volte partendo dallo scroto dalle palle, a volte escludendole e iniziando dall'asta ma comunque cercando di arrotolare la lingua su quella gustosa circonferenza, lingua su vena, cm dopo cm. Per poi riprenderlo in gola e sgusciare fuori filamenti di saliva che mi bagnavano il mento. Avevo usato quei termini utilizzando passione e sensualità, porcaggine e ...
... affetto perchè volevo trattare bene mio padre, e da figlia "prediletta" glielo dovevo... perchè lo desideravo da morire! Papà cercava di rilassarsi ma il mio modo di fare lo impegnava ad autocontrollarsi per non decidere lui il ritmo e i tempi. Ansimava e più si gustava la mia bocca più allargava le gambe per aderire meglio contro di me. Divenne un bocchino scandaloso quando cominciai a chiedergli se gli piaceva: "ti piace vero papà? dimmi che nessuna si è mai dedicata al tuo cazzo come mi ci dedico io. Dimmi che sono una figlia zoccola pompinara..." e sentendo le sue conferme sentivo pulsare tutto quel pezzo di carne enorme che cercava di colpirmi le tonsille quasi. Sentivo poi un leggero brivido freddo sul mio culetto sollevato perchè ero china in ginocchio. Dalla finestra arrivava un delizioso venticello e a tratti la tenda mi accarezzava il culo. Divenne poi un bocchino spudorato quando gli presi le mani e le feci adagiare dietro la mia testa ma prima di rimetterlo in bocca lasciai cadere un bel pieno rivolo di saliva che gli bagnò il pube già lucido di altra saliva. "no aspetta" dissi io fermandolo nel momento in cui mi stava cominciando a farmi chinare. Ripresi a riempirmi la bocca della mia saliva, papà mi guardava e capì che da lì a poco riversavo un mare sul suo cazzo. "ma quanto sei porca? io ti adoro..." Lentamente afferrai meglio il suo cazzo che dritto e maestoso aveva la cappella gonfia lucida e bella come fosse scolpita. Mi guardò quando riversai tutta la saliva ...