1. Treni da perdere I


    Data: 10/11/2017, Categorie: Etero Autore: Nadim, Fonte: EroticiRacconti

    Arrivai a Palazzo Ducale una mezz'ora prima dell'inizio della presentazione. Avevo percorso quasi 200 km per essere lì. Mi accomodai scegliendo un posto d'angolo sulla prima fila. Mi chiedevo se Giulia mi avrebbe riconosciuto. Non ci vedevamo da quasi 10 anni ormai. In questo tempo lei era diventata una giornalista di fama con una sua trasmissione sulla TV nazionale e una serie di libri pubblicati con le più importanti case editrici del Paese. Lei non era cambiata. Il tempo l'aveva resa solo più affascinante e sicura di sé. Per quel che mi riguardava, invece, ero stato trasfigurato da un cancro devastante al quale, secondo i medici, ero sopravvissuto per miracolo. Il lungo periodo di chemio mi aveva segnato indelebilmente ed anche se potevo affermare di stare relativamente bene il mio aspetto non era dei migliori. Giulia arrivò un paio di minuti prima dell'orario di inizio. Era attorniata da uno stuolo di questuanti e da qualche giornalista delle tv locali. Presentava al pubblico il suo ultimo libro che stava riscuotendo un discreto successo di vendite. Mi passò vicino. Sfiorò la mia figura con uno sguardo fugace proseguendo oltre ma dopo qualche passo sì voltò a guardarmi con attenzione. Tornò indietro e, spiazzando il passo dei suoi accompagnatori, mi si avvicinò. Sussurrò interrogativa il mio nome con un tono incerto ed incredulo. La guardai negli occhi. La sorpresa si era sciolta in emozione. Mi prese per mano e mi trascinò in un angolo defilato della sala dove mi ...
    ... cinse in un intenso abbraccio e mi intimò di non andare via prima che lei avesse finito. Non ritornai al mio posto, ma preferii accomodarmi su una sedia delle ultime file. La stretta di Giulia non aveva in sé alcuna sfumatura sessuale eppure il contatto con il suo corpo, il suo profumo, la pressione dei suoi seni sul mio torace mi avevano procurato una vertigine erotica che si trasformò in una prepotente erezione. Estraniandomi da tutto mi abbandonai ai ricordi. Era iniziato tutto nel 2003 quando sul display del mio cellulare apparve una chiamata con prefisso della capitale. La voce nell'altoparlante era fresca e giovanile, intrisa di entusiasmo. Si presentò come segretaria di produzione di un programma radiofonico che sarebbe stato trasmesso su una rete del servizio pubblico nazionale e condotto da un nome prestigioso del giornalismo italiano. Sarebbero state dieci interviste a persone impegnate nell'attivismo sociale. Io ero stato individuato come uno dei possibili protagonisti. Seguirono una serie di chiamate organizzative per la registrazione della mia intervista e mano a mano prese piede fra di noi una piacevole confidenza. Il mio lavoro mi portava di tanto in tanto a Roma e in occasione di una di queste trasferte la invitai a conoscerci di persona. Ci accordammo per un caffè a Termini. Quando si avvicinò al mio tavolino pronunciando interrogativa il mio nome rimasi spiazzato. Era completamente diversa da come l'avevo immaginata. Alta, esile e dai tratti un po' androgini ...
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