1. Quella mattina...per un paio di leggins


    Data: 05/01/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: VoyeurBt

    ... passare quel frangente invano, era un’occasione che poteva non ricapitare. Usci titubante dall’auto guardandomi attorno e fingendo disinteresse, ma il pacco gonfio mi dava del bugiardo.
    
    Camminai lentamente verso la loro auto e guardandomi ancora la patta gonfia dei jeans notai che nella fretta non avevo tirato su la zip. Mi affiancai allo sportello socchiuso. Con tempismo lo aprì quasi del tutto. Con un sorriso da sciogliersi mi disse un timido “Ciao”. Anche lui sorrideva gentilmente. Io con la voce rotta dall’eccitazione bisbigliai un saluto. Accavallando le gambe lei si volse verso di me. Ero in piedi e la sua bocca era proprio all’altezza di quella patta rimasta aperta. Mi sbottonò quell’unico bottone dei jeans. Mi afferrò i coglioni con la mano sinistra e la destra la infilò nel boxer da cui tirò fuori il mio cazzo già scappellato e durissimo. Dopo aver annusato la cappella per un istante, dopo un altro sorriso, prese in bocca il mio cazzo e se lo spinse giù in gola fin dove poteva mentre con l’altra mano era scivolata verso il mio ano. Ora era il suo lui che si segava guardandoci, con i pantaloni abbassati fino al tappetino dell’auto e gli occhi socchiusi dal piacere. Le mie mani si spinsero a tirare nuovamente giù quella scollatura. Afferai come potei quei grossi seni mentre sentivo la sua saliva scorrere sul mio cazzo. Con una mano salda alla base dei miei coglioni si teneva stretta al mio cazzo che continuava a succhiare come per tirarne fuori del nettare. Il ...
    ... suo lui era eccitato forse più di me. La sua mano scorreva veloce sul suo cazzo quando esplose in una sborrata violenta e abbondante che gli macchiò completamente la camicia. Quello spettacolo ebbe riflessi anche su di me che già immaginavo dove sarei venuto. Ansimai sempre di più, il piacere stava diventando insostenibile fino a quando lei mollò la presa delle sue labbra e mi cominciò a segare con forza. Teneva il cazzo dritto verso la sua faccia e gemeva così tanto che mi fece girare ancora una volta per controllare che non ci fossero sguardi indiscreti. Continuò così per qualche attimo quando all’apice del piacere, ormai troppo, scoppiai in una sborrata che mai avevo visto partire dal mio cazzo così forte e abbondante. La sborra le colpì svariate volte il viso e gocciolò cremosamente su quelle tette rimaste fuori dal vestito. Ero sfatto, vuoto, sfiancato ma allo stesso tempo rinato e grato a quella donna cosi libera e a quel marito così porco che mi avevano lasciato entrare violentemente nella loro intimità.
    
    Con il cazzo ancora gocciolante mi tirai su insieme i boxer ed i jeans. Li salutai con un sorriso che mi fu ricambiato. Voltandomi verso la mia auto qualcosa mi colpì guardando di sfuggita il sedile posteriore della loro auto. Attorcigliati tra loro c’erano quello che sembrava un leggins ed una canotta bianca. Riabbottonandomi i jeans pensai che non potesse essere proprio la donna del panificio, poi pensai che non aveva importanza. Avevo avuto quello che volevo. Un ...