L' ottico di fiducia (parte prima)
Data: 10/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: sormejo, Fonte: Annunci69
... carnagione mediterranea, due belle tette (io ho una bella quarta soda) e gambe magre e muscolose.
Evidentemente gli piacevo, perché in più di un occasione, specialmente se mi vedeva vestita un po’ in tiro mi diceva facendomi l’occhiolino: “Barbara!!! Avessi vent’anni e una moglie di meno…”.
Anche a me lui piaceva perché pur non essendo bello era un uomo interessante e molto virile, mi faceva ridere con le sue battute e inoltre doveva avere un gran pacco.
Pur non vestendo in modo vistoso i suoi pantaloni presentavano sempre un piacevole rigonfiamento della zona della patta.
Anzi, una volta entrai nel suo negozio all’ improvviso mentre era seduto al computer, e lui, un po’ impacciato, dapprima chiuse la pagina che stava osservando e poi si alzò con il viso lievemente arrossato.
Con il mio occhio esercitato ad osservare cazzi e con la vista perfetta a grazie agli occhiali che Massimo mi aveva venduto, notai un notevolissimo rigonfiamento nei pantaloni.
Era eccitato come un mandrillo…chissà cosa stava guardando, il porco…
La notte, a casa, ripensai a quell’episodio e mi masturbai selvaggiamente pensando a quel maschio di mezza età, dai capelli più sale che pepe ed un po’ di pancetta ma dal notevole sex-appeal e che doveva avere un gran cazzo in mezzo alle gambe…
Il giorno dopo avevo deciso… avevo voglia di un uomo maturo.
Me lo sarei fatto…
Mi presentai da lui pochi minuti prima della chiusura docciata e profumata, vestita con una gonna nera ...
... elasticizzata, abbastanza corta ed aderente sul sedere ed una maglietta scollatissima e semitrasparente con sotto un mini reggiseno di pizzo bianco che non aveva bisogno di reggere, in realtà, proprio nulla.
“Massimo, ti va di controllarmi la vista? Oggi ho avuto grossi problemi a vedere le slide ad un congresso… magari sono peggiorata…. Lo so che è tardi, e che potrei farmelo fare domani in ospedale, ma mi fido solo di te…”
“Vieni Barbara, lo faccio volentieri!” disse “ aspetta dieci minuti: chiudo e posso controllarti tranquillamente senza clienti che ci interrompano.”
Così fece poi andammo nel suo studio, che era dietro al negozio, e mi sedetti sulla poltrona che era molto simile a quella del dentista.
Lui iniziò a guardare nel mio occhio destro con una specie di lucina avvicinandosi a pochi centimetri dal mio viso.
“Lady Million” faceva il suo compito, lo sentivo respirare (un po’ affannosamente) il mio profumo ed il sentivo il suo alito, dal lieve aroma di caffè.
Poi, mentre cambiava punto di osservazione lo “beccai ” a sbirciarmi la scollatura.
Io strinsi leggermente le braccia al tronco facendo così salire ancora le tette come se volessero schizzare dalla scollatura.
L’effetto fu quasi istantaneo… il pacco, dietro ai leggeri pantaloni estivi con le pinces, fece capolino in modo prepotente e lui trattenne il respiro.
“O la va o la spacca” mi dissi.
Ero seduta sulla poltrona con i gomiti appoggiati ai braccioli ed il dorso della mano destra vicino ...