1. L' ottico di fiducia (parte prima)


    Data: 10/11/2017, Categorie: Etero Autore: sormejo, Fonte: Annunci69

    ... alla sua erezione: allargai il braccio dapprima sfiorando col dorso il suo cazzo fino a capire che non avevo frainteso e poi girai la mano stringendo quel palo duro tra le dita.
    
    La situazione era inequivocabile: ci stavo provando come una porca.
    
    Solo lui avrebbe potuto dire no, ma mi guardò, premette ulteriormente con il suo pube contro la mia mano facendo un sospiro di godimento e con la sua mano destra prese delicatamente il mio seno da fuori alla maglietta.
    
    “Guarda che non si rompe!” dissi “non sfiorare: tocca!!!”
    
    Sollevai la maglietta e lui infilò la sua mano sotto e cominciò a toccare con mano esperta il seno ed il capezzolo.
    
    Era una mano decisa ma delicata: esattamente quello che desideravo.
    
    “Sono stupende!” disse in un fiato lui.
    
    “Avrei sempre voluto leccartele!”
    
    “Fallo, allora!”
    
    Tolsi in un secondo maglietta e reggiseno e lui si tuffò letteralmente sul mio seno leccando toccando e baciando.
    
    La sua mano destra, mentre la sinistra e la bocca si davano da fare sui capezzoli, scese fino al bordo della gonna, e poi risalì all’interno facendosi strada verso la figa, umida e calda.
    
    Con la punta del dito sfiorò il profilo delle grandi labbra risalendo fino al clitoride strappandomi un gemito.
    
    “Aspetta” disse, e abbassò la poltrona reclinabile sollevandomi con una mano dietro alla schiena (cazzo, non sembrava così forte quest’uomo) e sfilando destramente con l’altra le brasiliane già umide.
    
    Mi fece scivolare con le chiappe sul bordo della ...
    ... poltrona, si inginocchiò davanti a me e iniziò a leccarmi portandomi verso una delle più fantastiche esperienze della mia vita sessuale.
    
    Non aveva una lingua, quell’uomo, ma una saetta che ad ogni tocco mi dava scariche di piacere.
    
    Ad un certo punto, faceva dei movimenti particolari con la sua lingua, portandomi a punte di nuovo godimento che gli dissi “ Cazzo come muovi quella lingua!” “Sto scrivendo il tuo nome !” ed allora capii.
    
    B
    
    A
    
    R
    
    B
    
    A
    
    R
    
    A
    
    All’ultima lettera pennellata con la lingua sopra la mia figa venni, la prima volta, improvvisamente e sorprendentemente per me che passavo per una duretta a godere.
    
    E quell' orgasmo non fu certo l’ultimo!
    
    Nella mezz’ora successiva godetti come non pensavo si potesse godere grazie ad una bocca… lui fu generosissimo, non si risparmiò (la lingua e le ginocchia gli fecero male per tre giorni, mi confessò poi…) ed io… beh fui egoista!!!
    
    Cercai solo il mio piacere, sdraiata su quella poltrona dove i miei umori e la sua saliva si mescolavano.
    
    Venni, venni e venni ancora.
    
    Poi, appagata, mi venne il rimorso.
    
    Pensai a lui con il cazzo gonfio ancora pulsante nei pantaloni e gli dissi: “Ora tocca a te”.
    
    Mi alzai in piedi, malferma sulle gambe, e gli slacciai cintura e calzoni abbassandoli, mi sbarazzai anche dei boxer e vidi per la prima volta quello che a buon diritto si può definire un gran bel cazzo.
    
    Ne avevo visti più lunghi, ma sicuramente non così grossi.
    
    La mia mano non riusciva a ...