La sconosciuta del treno
Data: 10/01/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: @@@@@@@
Sono una pendolare. Viaggi lunghi e noiosi, passati a guardare fuori dal finestrino. Verdi vallate, fattorie, cieli talvolta plumbei, altre azzurri. Il sole che acceca, tendine abbassate; penombra, luci in lontananza, tramonti e sere tempestose. Mi sembra di aver passato Metà della mia vita viaggiando su un treno regionale. Quel mattino tiepido di maggio fui colta dalla più Totale impazienza:l'idea di dover passare due ore su quel mezzo di trasporto mi devastava letteralmente. Stesso panorama, stessa tratta, sempre e ancora. Sabato mattina. Non sono molti gli sfigati che , come me, lavorano e devono quindi necessariamente recarsi in città. Ma la sottoscritta si. Mi sedette di fronte una brunetta mai vista prima di allora e, si sa, i pendolari che dai vari paesi dell'interland si spostano verso la City, si conoscono tutti. Lei no, viso sconosciuto, non troppo raffinato, Forse troppo truccato, sopracciglia scure evidentemente tatuate,occhi neri, labbra carnose pitturate di un porpora lucido,naso importante, il tutto incorniciato da un caschetto nero corvi no. Fu praticamente inevitabile che io squadrassi anche il resto di lei. Giacca jeans aperta dalla quale sporgevano in bella vista due meloni maturi e saldamente appiccicati alla canottiera color carta da zucchero. Assenza totale di reggiseno. Gonnellina nera di tulle , stile dark, che lasciava scoperti i polpacci con scarpette simil da ginnastica ai piedi. Potrà aver avuto 30 anni. Tutto sommato, esagerata si, ma carina. Il ...
... mio sguardo non indugio' un attimo su lei è io ero davvero non curante di quello che avrebbe potuto pensare continuandola a guardarla in quel modo, oserei dire, indagatore. Stavo praticamente passando il tempo a chiedermi di dove fosse, che vita facesse, cosa ci facesse nel mio noiosissimo paesino dal quale quella mattina, partì insieme a me. Notai cmq, che non fu infastidita da me, dal modo in cui la guardavo. Credo che per un breve istante, abbozzo'perfino un sorriso. So solo che il suo sguardo, rimase fisso nei miei occhi , per un lungo, lunghissimo momento. Faccio una premessa. Sono una donna quasi letteralmente di paese. Pasta fatta in casa la domenica e crostata di visciole. Il fatto che debba spostarmi in città 6giorni su sette, non ha fatto di me , una donna particolarmente spregiudicata. Annoiata sicuramente. Le mie brevi storielle con i ganzi di paese, non hanno reso le mie giornate poetiche o particolarmente avventurose. Anche se dentro me c'era e c'è uno spazio sconfinato fantastico in cui io sono come davvero vorrei essere. Certi giorni una puttana, altri moglie di un uomo di campagna, devota e ben educata;altri una donna in carriera. Quindi , lo scorrere del mio noiosissimo tempo tra lavoro e corse "pazzesche" in treno è sempre stato scandito da fantastici voli pindarici in cui io mi immaginavo come in quel fugace attimo, avevo bisogno di essere. Ritornando alla donna del treno beh, fu una sferzata di energia. Energia e sensualità allo stato puro. Continuandola a ...