1. 1 La mia nuova socia in affari


    Data: 14/01/2020, Categorie: Masturbazione Autore: Marco Amorini, Fonte: EroticiRacconti

    ... sfuggire al caos mi ritrovai sul piccolo terrazzino della cucina a pensare. - Non ti diverti? Mi voltai e dietro di me vidi Patricia che mi porgeva un calice di champagne Accettai il bicchiere con un sorriso. - No, la festa è deliziosa. Sono io che dopo un po’ ho bisogno di tranquillità. Si sta molto bene qui fuori. E’ una casa molto bella. -Grazie. Comunque non vivo qui stabilmente. E tu non raccontarmi palle. Si vede che ti annoi. Anche io, in fondo. Non so nemmeno come ci sia arrivata tutta questa gente, metà non so chi sia. - E io faccio chiaramente parte di quella metà – aggiunsi La presi in contropiede. -No... non intendevo... - però è vero. Rimediamo subito. Mi presentai nuovamente. Iniziammo a chiacchierare, a bere altro champagne e poi a parlare ancora. Di viaggi, di idee, di sogni. Mi piaceva, Patricia, ma anche mi spaventava. Sognava in grande. Ci interruppe un tizio che arrivò all’improvviso, la prese per mano e la riportò in salotto. Il resto della serata passò lentamente e venne finalmente il momento di andarsene. Andai a salutarla. - Te ne vai già? No, dai... Erano quasi le due del mattino. Stavo già per uscire dall’appartamento, seguendo Fabrizio che mi doveva pure riaccompagnare alla macchina, quando Patricia mi abbracciò per salutarmi e mi sussurrò nell’orecchio – chiamami. Fallo domani o mai più. E mi mise in mano un biglietto da visita. Questo suo modo di fare, che oggi conosco molto bene, al momento mi spiazzò completamente. In macchina Fabrizio mi fece ...
    ... il terzo grado. Aveva passato più tempo a guardare cosa facevo io che a godersi la festa. Non sapevo che dirgli. Una serata dalla fine inaspettata. Non riuscii a dormire. La chiamai nel mezzogiorno. Mi disse di raggiungerla nel suo ufficio temporaneo, la sera stessa, senza darmi altre spiegazioni o indicazioni se non ancora una volta uno “stasera o mai più”. Quando arrivai mi portarono in una sala dove lei sedeva intorno ad un piccolo tavolo rotondo insieme ad altre 3 persone. Mi chiese di sedermi e mi disse chiaro e tondo cosa aveva in testa. Quella strana riunione durò fino a tarda notte e quando uscii avevo in mano un accordo di collaborazione per diventare il primo dipendente italiano della sua nuova filiale. Era tutto così assurdo, ma anche intrigante. Mi licenziai e iniziai a lavorare con Patricia in modo molto, molto stretto. Si lavorava spesso a casa sua, e spesso fino a tardi. Era una donna imprevedibile. La sua priorità era il lavoro ma iniziava la giornata facendo yoga, andava in palestra a mezzogiorno e poi lasciava sempre del tempo per la meditazione. Ed era molto disinibita. Non ho mai capito se le piacesse mettere altre persone in imbarazzo per vedere come avrebbero reagito o se fosse davvero così. Una sera stavamo lavorando a casa sua, al piano di sopra. Lei indossava una camicia bianca di lino, molto larga e lunga che le faceva in pratica anche da gonna. Io maglietta e pantaloni della tuta. Era stata una giornata pesante, molto stressante per via di alcuni ...