1 La mia nuova socia in affari
Data: 14/01/2020,
Categorie:
Masturbazione
Autore: Marco Amorini, Fonte: EroticiRacconti
... di continuare a leccarla ma le sue mani mi spinsero via. – Fermati... fermati! Mi disse con il fiato rotto. Mi fermai, appoggiando la faccia alla sua coscia ma continuando a muovere le mani su quei fianchi vellutati. Rimanemmo così, in silenzio, per forse alcuni minuti. Poi riprese a muoversi e mi disse di sdraiarmi . Lo feci senza dire una parola. Si mise ai miei piedi e mi sfilò i boxer. – Stai fermo, ora tocca a te godere. Mi allargò un po’ le gambe e si mise a cavalcioni della mia destra, facendomi sentire sulla pelle l’umido della sua figa. Si era tolta del tutto la camicia ed era completamente nuda, con quelle magnifiche tette che cercai di raggiungere con le mie mani. Me lo impedì. – Fermo. Faccio io. Le piaceva comandare e controllare. Mi sfiorò il cazzo già in tiro con la mano, lo scappellò e si avvicinò lentamente prendendo in bocca solo la punta. Si rialzò lasciando un fiotto di saliva che scendeva lungo l’asta. Ricominciò a guardarmi intensamente negli occhi, uno sguardo magnetico che non lasciava spazio ad altro se non a lei. Iniziò a segarmi lentamente, molto lentamente. Variava la pressione della mano, a volte roteando anche il polso. Quasi non riuscivo a respirare. – Voglio farti godere. Voglio vederti mentre godi mi disse. Poi, senza smettere di ...
... segarmi, si alzo sulle ginocchia e si mise due dita in figa, iniziando a masturbarsi sempre più velocemente. Mi guardava e ansimava, mentre anche io stavo godendo come mai avevo goduto. – vengo Patricia!....Vengooo dissi in preda a delle contrazioni fortissime. Il mio cazzo eruttò letteralmente, un getto di sborra di almeno 20 centimetri seguito da altra e altra ancora. La sua mano aveva accelerato e l’altra aveva smesso di occuparsi della sua figa per posarsi sul mio petto. Ero sfinito. Lei continuava a guardarmi negli occhi. Tolse la mano dal mio cazzo e, lentamente, se la portò alla bocca leccando parte della sborra che era colata. – Sai di buono mi disse. Poi si alzò e si diresse verso la doccia. La seguii, ma mi non volle fare la doccia insieme e aspettai il mio turno. Ci lavammo velocemente e poi, visto che si era fatto tardi, mi offrì di rimanere lì a dormire. – Ti preparo il divano letto mi disse. Tornai a casa, con la testa piena di pensieri confusi ma una sensazione bellissima. Continuammo a lavorare insieme nei giorni successivi, come se non fosse successo nulla tranne per il fatto che secondo me ci sentivamo molto più... vicini. Un giorno, settimane dopo, in una delle sue solite uscite estemporanee mi disse – Sai, sei bellissimo quando hai un orgasmo.