Salve terra, qui koona, 16a parte
Data: 16/01/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: sexitraumer
... del lei…”
“Si tratta di un formalismo necessario Koona; per rispetto al paziente, e per diversificare i ruoli rispettivi sul lavoro ci dobbiamo dare del lei, con le minorenni soprattutto, anche se qui a bordo minorenni in viaggio non ne ricordo per il passato. Piuttosto dimmi: con gli adulti sei confidenziale di tuo ? Sai non sempre si può dare confidenza ad estranei; certe distanze è meglio mantenerle; a proposito di distanze, mi dispiace ma devo chiedertelo…”
“Cosa ?”
“Il pilota-astronauta Mario Van Brenner con te; ti ha fatto assumere qualcosa ?”
“Assumere ?”
“Ti ha dato pasticche particolari ? Di quelle che ti danno euforia, e fanno fare tante cose di cui poi ci si scorda, tipo il sesso duro…!”
“No.”
“No ? Sicura ?”
“Sì. “
“Qui abbiamo trovato del whiskey ! Lo contrabbandava proprio lui, Mario, sai ?!”
“Me lo ha fatto assaggiare, ma era Rhum. Di quello che bevevano le bagasce nei salùn, mi ha detto.”
“Quella parola, devo dirtelo, è molto brutta. Se la usi con una donna potrebbe non rivolgerti più la parola, questo è meglio che tu lo sappia…in bocca tua non sta bene data la tua giovane età.”
“…ma per prenderti ti ha offerto pastiglie o pillole particolari, di quelle che danno lo sballo. Sai cos’è lo sballo Koona ?”
“No. Mario l’ho solo sedotto, e senza intrugli o veleni…”
“D’accordo Koona, vedremo anche questo. Abbiamo tempo. Ah infermiera, capita a fagiolo…”
“Agli ordini dottore, dica.”
M’intromisi:
“Ma non è tuo marito ...
... ?”
La Hubbert non mi rispose niente. Il dottore le disse:
“Prepari la signorina per un prelievo venoso…”
La Hubbert mi fece cenno di togliere il sopra della tutina, e mentre mi palpeggiava la superficie del braccio mi diceva di chiudere il pugno e di riaprirlo più volte. Poi legatomi il laccio con delle sapienti ditate fece affiorare le mie vene; quindi presa una siringa sterile mi tolse un po’ di sangue.
“Puoi aprire la mano, stai pronta col dito dell’altra.”
“Perché ?”
“Premi qui dove ho messo il cerotto e tieni premuto cinque minuti veri.”
Guardai l’orologio alla parete e i cinque minuti passarono piuttosto lenti. La Hubbert si era accorta di una cosa della quale io non mi ero accorta affatto: a furia di tenere premuto mi stava venendo un crampo al muscolo del braccio che teneva premuto…intervenne in tempo e mi fece un massaggio rilassante; poi dato uno sguardo al cerotto disse:
“Si è rimarginato. Puoi lasciarlo ora.”
Io dissi:
“E adesso ?”
“E adesso il dottore ti farà una visita accurata accompagnata da uno screening radiante total body. Non preoccuparti per i crediti ! Copre tutto la compagnia.”
“A cosa serve ?”
“A farci un’idea di quante radiazioni ionizzanti hai incassato restando nuda sulla Pegaso…immagino tu non soffra di claustrofobia, altrimenti avresti avuto problemi con la Pegaso e i suoi spazi ristretti.”
“No, non soffro di claustrofobia. Almeno credo di no.”
“Bene. Allora cerca di rimanere immobile, il più che puoi. ...