La curiosità
Data: 18/01/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: vito69hot
... le accarezzò i capelli soffiandole dietro le orecchie, lei tremò e si strinse ancor più forte a lui, con le mani che frugavano sotto la maglia in cerca delle sue spalle, lo ghermì piantandogli le unghie nella carne: lui non sentì dolore, ma quel contatto gli provocò una scossa di piacere che si propagò verso la colonna vertebrale e poi giù, fino alle natiche e ai genitali.
Presi dall’eccitazione si tolsero faticosamente i vestiti lasciando solo gli intimi, Luca si sedette sul bordo del letto con Vanna sopra di lei, seduta sulle sue cosce toniche e deliziata dal rigonfiamento abnorme che sentiva sotto i suoi indumenti: le baciò il collo per momenti interminabili e le accarezzò i seni titillando i capezzoli attraverso la seta; lei era persa, fece ancor più pressione contro il suo sesso, gradualmente strofinandoselo contro l’inguine e passandoci sopra tutta la zona, in un crescendo di sensazioni irresistibili.
Finalmente si liberarono di slip e boxer e si gettarono sul letto, le loro bocche dirette con cupidigia verso i più segreti tesori, che pur perfettamente conosciuti erano sempre fonte di nuove sensazioni. Lei si stese sopra di lui, la bocca finalmente piena del suo uomo, il sapore che la riempiva, la saliva che scorreva sull’asta, tra i peli contorti e ricci, sui testicoli grossi e umidi.
Lui le divaricò le gambe e la sua calda e umida fessura fu subito sopra di lui, che inspirò profondamente l’odore aspro e intenso dei suoi umori mentre la lingua finalmente si ...
... faceva strada nel buco soprastante, piccolo ma elastico: il sapore era dolce, frutta, saponetta, miele, lei era deliziata da quel contatto ravvicinato e interno, che assecondò spingendo verso la faccia di lui, rannicchiando il corpo contro il suo petto e prendendogli le mani.
Luca iniziò ad esplorare il suo buchino con una, due, tre dita bagnate di saliva che si fecero strada, ruotarono, si mossero dentro di lei sfiorando, accarezzando, lisciando, indugiando, vezzeggiando le lisce e sensibili pareti interne; l’altra mano era sul suo pube, con le dita che non lasciavano il clitoride e il palmo che accarezzava tutta la zona, ormai madida della linfa vitale di Vanna.
Finalmente si sottrasse alla morsa di quel corpo, ma solo per posizionarsi dietro di lei, che inginocchiata sul letto continuava a toccarsi: la lubrificò generosamente, con un movimento lento che dall’imboccatura di quel fiore appena dischiuso si allargava in senso rotatorio verso il perineo e i glutei, facendola già godere di quella freschezza, così contrastante con il fuoco che sentiva dentro.
Sì spalmò anche lui e iniziò a giocare col solco tra le sue natiche, col suo bastone che sembrava aver trovato la giusta collocazione, una corrispondenza anatomica perfetta: i suoi testicoli erano all’altezza dell’ano di Vanna, che si stringeva a lui guidandogli le mani sul basso ventre.
Venne il momento: dopo aver trovato coi pollici scivolosi l’ingresso di quella caverna delle meraviglie Luca vi appoggiò la sua ...