1. Nel Letto


    Data: 21/01/2020, Categorie: Tabù Autore: gavinosanna, Fonte: xHamster

    ... come ogni affettuoso nipotino, lei si era sentita le ginocchia farsi molli. Passò molto tempo senza rivedere più né Stefano né gli altri della famiglia. Un lungo periodo durante il quale il senso di colpa non abbandonò mai del tutto Silvana. Anche perché lei stessa non riusciva a liberarsi del ricordo di come avesse manipolato nel sonno il nipote. Le stesse sue masturbazioni solitarie erano affollate di fantasie di cui era protagonista Stefano. Lo immaginava addormentato, il bel viso con i riccioli biondi sul cuscino, mentre lei sotto le coperte gli accarezzava l'arnese duro. Più di una volta, quando si lasciava penetrare dal suo fedele vibratore ed era pronta all'orgasmo, immaginava che lui si fosse svegliato e .... Poi, un giorno, erano passati proprio due anni, sua figlia Monica la chiamò per annunciarle che Stefano sarebbe venuto a trovarla. In casa dovevano fare lavori di ristrutturazione, le scuole sarebbero state chiuse per un periodo, insomma, Silvana doveva ospitarlo per almeno quindici giorni. Silvana non avrebbe potuto rifiutare né lo desiderava. Ma, nei giorni successivi, più si imponeva di non pensare a suo nipote e a quello che era successo quella notte, più i suoi pensieri giravano intorno alla visita imminente. Negava a sé stessa l'eccitazione che quel diversivo le aveva messo addosso. Andò dal parrucchiere il giorno prima e, la mattina del suo arrivo, prese a scegliere con cura cosa indossare.Due anni erano passati senza conseguenze sul fisico di Silvana. ...
    ... Continuava ad avere un sedere ampio e sodo, un seno prosperoso, cosce grassocce ma gambe tornite, che i tacchi alti che amava indossare contribuivano a slanciare. Scelse un tailleur con la gonna stretta poco sopra il ginocchio e una camicetta bianca i cui primi bottoni lasciò slacciati. Sotto, un corsetto con le calze nere tenute su da un reggicalze. Adesso che ci ripensava, Silvana riconobbe che solo mentendo a sé stessa aveva potuto ritenere quella tenuta adatta ad accogliere il proprio nipote. Quando scese dal treno Stefano, Silvana si accorse subito per lui i due anni erano passati e si vedeva: era molto più uomo, adesso, più alto e più robusto, solo il viso, a causa dei capelli chiari ricciuti e degli occhi cerulei, scopriva che fosse ancora un adolescente. Si erano abbracciati con trasporto: nonna e nipote felici di ritrovarsi insieme. Silvana se lo mangiava con gli occhi: gli sembrava bellissimo, e glielo disse pure. E, in cuor suo, sperava che anche Stefano non la trovasse invecchiata e imbruttita. Si sbagliava o le era sembrato che lui le occhieggiasse le gambe mentre in macchina andavano verso casa? Una volta arrivati, lei gli mostrò la sua stanza, le altre stanze, lo aiutò poi disfare le valigie, cucinò per lui: tutte le premure che una brava nonnina riserva al suo nipote. Passarono così i primi due giorni.Due giorni durante i quali gli occhi di Silvana si soffermavano su Stefano in modo assai diverso da quanto l'affetto e il tempo trascorso giustificassero. Ma anche ...
«1...345...13»