1. Il dubbio delle spose


    Data: 22/01/2020, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: EroticiRacconti

    Il giorno dopo mi sarei sposata… Mi chiamo Diana e all'epoca avevo 23 anni. Dico sarei perché a quel punto non seppi proprio se ero pronta a quell'importante passo. Tutta colpa di mio padre. No, non perché ce l'avesse con il mio fidanzato o che ostracizzava il matrimonio. Tutt'altro, lui trovava che Stefano fosse perfetto per me e ne ero convinta anch'io. Stefano è l'ultimo discendente di una ricca e importante famiglia borghese della capitale. Avevo appena fatto la doccia e me ne stavo seduta sul bordo del letto, con l'accappatoio addosso. Stavo osservando l'abito che avrei messo l'indomani, appeso all'anta dell'armadio, con lo strascico che sfiorava il pavimento. Ne avevo scelto uno semplice, liscio, che evidenziava il mio generoso seno e scendeva morbido e dritto fino a terra. Non avevo voluto il classico bianco, ma un bel colore avorio. C'era anche il velo, che avrei dovuto affrancare con dei pettinini. Papà entrò in camera mia e si sedette accanto a me. C'eravamo sono noi due in casa. Mamma era andata dalla parrucchiera, per preparare la messa in piega. — Allora, tesoro, come va? Nervosa? Non sapevo proprio cosa rispondergli. Ero nervosa? Certo. E allora? Non lo sono tutte le spose? — Non so, papà. Sono agitata, questo sì, ma non particolarmente. Forse sono troppo razionale per accettare di esserlo. O forse non sono poi così innamorata di Stefano. — Ma che dici, tesoro! Certo che lo ami. È solo la tua razionalità che si mette di mezzo. Non mettere mai in dubbio i tuoi ...
    ... sentimenti. Ti sapranno guidare correttamente, anche quando non lo ritieni. Già, questo è uno dei miei più grossi problemi: la mia razionalità elevata all'ennesima potenza che non mi permette di avere reazioni come tutte le persone normali. Mi voltai verso papà e lo osservai con attenzione. Era perfettamente rilassato con un sorriso beffardo sulle labbra. Mi mise una mano sulle spalle, accarezzandomele dolcemente. — E non preoccuparti delle tue reazioni. Non tutti reagiscono allo stesso modo allo stress — continuò. Mio padre sapeva sempre cosa dirmi. Annuii e gli posai la testa sulle spalle. Papà mi strinse a sé. — Sai tesoro, questo è l'ultimo giorno che passi in questa casa… — sospirò — e non sono certo che voglia lasciarti andare. Feci per ribattere, ma lui riprese a parlare. — No, non preoccuparti, tesoro, sono solo i pensieri di un padre. Un padre che non accetta ancora che la sua bambina si è decisa a diventare grande. Mi diede un bacio sulla testa. Sollevai lo sguardo e lo guardai negli occhi. Aveva uno sguardo strano. I suoi erano lucidi, con le pupille dilatate. Aprii leggermente le labbra, mentre continuavo a fissarlo. Avvicinò il viso al mio, lentamente, e mi baciò. Un bacio lento, sensuale, di quelli che ti tolgono il fiato. Infilò la lingua nella mia bocca cercando la mia. Una sua mano si infilò tra i capelli, spingendo la nuca verso di lui. Cercai di tirarmi indietro, ma papà non mi lasciava. Anzi, si strinse ancora di più a me. Si staccò un attimo dalla mia ...
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