1. Il dubbio delle spose


    Data: 22/01/2020, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: EroticiRacconti

    ... bocca, prendendo respiro senza tuttavia lasciarmi andare. Ne approfittai. — Papà, che stai facendo… Mi mise un dito sulle labbra. — Ssh, tesoro. Non preoccuparti. Fidati di me. Lo guardai di nuovo negli occhi, leggendovi il desiderio e la lussuria. — Voglio solo che tu abbia qualcosa di me da ricordare. Ed io qualcosa di te. Che io ti voglio bene un bene dell'anima. Più di qualsiasi altra cosa a questo mondo. Mentre parlava prese ad accarezzarmi il collo, scendendo sempre più in basso. Mi slacciò la cintura dell'accappatoio e ne scostò i lembi. Sotto ero nuda, avendo appena fatto doccia. — Oh, Diana… sei bellissima! Semplicemente meravigliosa… Prese a baciarmi il volto, con tanti piccoli baci. Le sue mani presero a scorrermi sulle cosce, i fianchi, il ventre, accarezzando lievemente. I suoi baci si spostavano sempre più giù. La sua bocca era arrivata sul seno. La punta della sua lingua prese a stuzzicarmi un capezzolo. Cominciavo a non capire più niente. Sapevo esattamente quello che papà stava facendo. Non ero certo una ragazzina alle prime armi. Facevo sesso da anni. Se da una parte sapevo che quello che stavamo facendo era sbagliato, sapevo pure che mi stavo eccitando tanto, ma proprio tanto. Papà prese in bocca un capezzolo, succhiando dolcemente, mentre una sua mano andò giù alla ricerca di quel frutto proibito che tanto anelava. E che alla fine trovò. Inconsciamente allargai le gambe, per facilitargli le manovre. Mi appoggiai all'indietro, con le mani sul materasso a ...
    ... braccia tese e inarcai la schiena. La bocca di papà era ancora sul mio seno e passava da un capezzolo all'altro, alla ricerca di qualcosa che ancora non poteva trovare. La sua mano invece, era impegnata con le parti basse. Sentii due dita entrare leggermente ed il pollice fermarsi sul clitoride, stimolandolo. Qualche minuto dopo rialzò la testa, con un delizioso sorriso sulle labbra. Si alzò in piedi e prese a spogliarsi rapidamente. Quando si rialzò, dopo essersi chinato per togliere i pantaloni dalle caviglie, papà mi mostrò un'incredibile erezione. Era un signor cazzo, quello che avevo davanti. Lungo sicuramente cinque centimetri in più di quello di Stefano e certamente molto più largo. Papà mi sospinse indietro, sul letto, facendomi sdraiare, non prima di aver fatto scivolare dalle mie spalle l'accappatoio. Si stese di fianco a me, e senza dire una parola riprese a baciarmi. Era evidente che era eccitato, ma lo ero anch'io a quel punto. Non me ne fregava più niente se lui era mio padre, purché quel suo magnifico cazzo entrasse in me. Papà riprese a baciarmi, mentre non smetteva di accarezzarmi ovunque, insistendo principalmente con la mia fichetta. Mi sentivo ardere dal desiderio e questo si concentrò tutto con una produzione di umori vaginali eccezionale. La mia fichetta grondava abbondantemente. Mi sentivo completamente fradicia. Anche papà se ne accorse, tanto che rialzò la testa dalla mia bocca per osservare le sue dita intrise di umori appiccicaticci. Poi fece una cosa ...
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