1. Il dubbio delle spose


    Data: 22/01/2020, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: EroticiRacconti

    ... assolutamente fuori dalla mia comprensione. Una cosa che Stefano non aveva mai fatto. Papà si portò le dita sporche dei miei umori e se le mise in bocca. Ero esterrefatta. — Che delizioso sapore che hai, tesoro — mi disse dopo che aveva assaporato lungamente le sue dita. Poi allungò di nuovo la mano al mio inguine e ci tuffò dentro ancora le dita. Non contento, le rigirò, come per raccoglierne di più, che poi portò di nuovo alla bocca. — Oh, sì… sei veramente gustosa, tesoro mio. Quanto invidierò Stefano per questo. Non ebbi il coraggio di dirgli che il mio fidanzato non lo aveva mai fatto, né mai lo avrebbe fatto. Quando ritornò di nuovo a baciarmi, potei assaporare il mio stesso gusto sulla sua lingua. Eccitante… Sentivo papà gemere per il desiderio. Non credevo proprio a quello che stavo per dirgli. — Scopami, papà. Scopami… Lui mi prese in parola. Si spostò sopra di me, si afferrò il cazzo in mano e lo puntò all'entrata della fica, non prima di averne spennellato la punta per bagnarlo coi miei umori. Si spinse dentro. I miei umori secreti in abbondanza facilitarono la cosa, ma non del tutto. Non avevo mai preso un cazzo grosso come il suo. Papà entrò a fatica, ma ne godetti ogni singolo centimetro. Quando arrivò sul fondo, papà rimase fermo per qualche secondo, come per gustarsi la mia fichetta stretta. E poi iniziò a muoversi. Prima lentamente, perché anche lui aveva difficoltà a muoversi. Quando poi il suo cazzo prese a scorrere più liberamente, allora sì che le cose ...
    ... si fecero interessanti. Ebbi quasi subito un orgasmo, che liberò altri umori, infradiciando la mia fichetta già zuppa. C'era silenzio nella stanza e si sentiva distintamente lo sciacquettio prodotto dai nostri sessi in azione. Papà muoveva il cazzo dentro di me con movimenti ampi e profondi. I nostri sospiri erano pieni di piacere e di estasi. Ogni volta che il suo cazzo sprofondava dentro di me era un delirio di godimento. Dalle mie labbra uscirono mormorii e suoni che lo eccitarono ancora di più. Mi accarezzò di nuovo i seni, stringendo i capezzoli fra le sue dita. Un altro orgasmo mi esplose dentro. Cavoli se era bravo papà! Poi iniziò a muoversi più rapidamente. Ormai doveva essere al limite anche lui. Sentivo i suoi testicoli che mi sbattevano contro con violenza. Continuò per una decina di minuti e poi mi disse che stava per venire. Lo incitai prima ancora che potesse pensare ad una alternativa migliore. — Dentro! Dentro, papà! Lo voglio dentro! A quel punto era proprio quello che desideravo: essere riempita dal seme di mio padre e al diavolo se non prendevo più la pillola. L'accordo con Stefano era che avrei smesso la pillola un mese prima di sposarci, in modo che la natura avrebbe svolto il suo ruolo al momento opportuno. La mia fichetta continuò a contrarsi dal piacere attorno al suo cazzo. Papà si fermò improvvisamente, spingendosi il più internamente possibile. Rovesciò la testa all'indietro e un sorriso estatico gli spuntò sul suo bel volto. Chiuse gli occhi per ...
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