1. Il traghetto (Il bagno-IIIparte)


    Data: 25/01/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Fil73, Fonte: EroticiRacconti

    ... intorno al collo. Lui appoggiato con la schiena allo scoglio, cerca di tenersi con le mani e non farsi trascinare dalla corrente. Non è facile tenersi, non lo è per nessuno dei due. Contrasta le onde tenendosi con le braccia aperte a due massi, che ormai l’erosione dell’acqua e la formazione della flora marittima rendono scivolosi. Deve chiudere le gambe per tenerla. Davanti ai suoi occhi, quel volto così provocante sparisce sott’acqua, gli sfila il costume accogliendo il pene tra le labbra, ma la mancanza di ossigeno la costringe ad interrompere la sua azione dopo pochi secondi. Quando riemerge, i suoi capelli sono una sola colonna. Se li strizza sensualmente portandoli dietro la schiena, per poi aprire gli occhi e farsi desiderare. Lui le fa allargare le gambe, lei con un braccio si appoggia al suo fianco, si tiene ferma a lui contrastando il flusso dell’acqua. L’altra mano guida la loro penetrazione, adesso è lei a tenerlo tra le gambe. Restano fermi, lasciano sia l’effetto delle onde a guidare il loro rapporto. Accompagnato dalla marea, il pene entra ed esce di pochi millimetri, pochi ma sufficienti per far crescere il loro piacere. Qualche onda leggermente più potente rischia di farli staccare, lei lo aiuta tenendosi allo stesso scoglio con una mano e con l’altra lo abbraccia. L’unione dei sessi le da quell’ancoraggio in più. Si attacca alla sua bocca puntando i piedi sullo scoglio. Tiene il suo corpo tra le gambe, tiene il suo pene dentro di lei e assecondando l’acqua ...
    ... accelera la penetrazione. Le loro lingue si muovono delicatamente, come la posidonia sul fondale. Sono quasi all’apice del piacere quando lo sbattere di una bracciata scoordinata, li avvisa dell’arrivo di qualcuno. Riparati dallo scoglio, fanno in tempo a ricomporsi e con lo sguardo deluso e arrabbiato per l’amplesso bloccato, abbandonano quel riparo fingendo di tornare da una nuotata. La sua erezione potrebbe ancora esser vista da un occhio curioso. Decide di accelerare le bracciate per incrociare l’occasionale nuotatore il più velocemente possibile, tra le imprecazioni che si sprecano nella sua mente. Una volta arrivati a riva tutto è sotto controllo, o quasi tutto. Il loro piacere interrotto sul più bello, li ha lasciati affamati. Quella fame che nessun pasto potrebbe nutrire. Il desiderio nei loro occhi lo potrebbe leggere anche un analfabeta. Lo leggono le sue amiche, che sorridendo confessano di aver consigliato quel tratto di mare ad un ragazzo appena conosciuto. “Certo che sono proprio simpatiche le tue amiche., eh!” “Come faccio a non odiarvi?” Ginevra inizia a dar calci alla sabbia, tirandogliela addosso ridendo, “ora che siete impanate, andate a farvi friggere!”. Tra le risate di tutto il gruppo si separano, dandosi appuntamento al bar dopo cena. Quando lui arriva sono già tutte sedute al tavolino. Gli occhi a mandorla sono persi sulla strada, alla ricerca di una figura maschile, che sembra non arrivare mai. Non vede neanche quella moto; ne ha sentito il rombo, ma ...