1. A volte capita!


    Data: 29/01/2020, Categorie: Etero Autore: SexCulture, Fonte: Annunci69

    ... più belle quando soffriamo.
    
    -Sono passati più anni, sai che non è stato facile, ho sofferto molto- Mi sporgo in avanti, prendo un sorso di vino bianco e lascio intravvedere il mio seno libero muoversi nella camicetta senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi -ma sono una Donna e ho trovato le forze di continuare. Con il sostegno delle mie amiche, la mia famiglia, il mio lavoro ed i piaceri della vita. Ho anche provato a dimenticare ma non ho dimenticato nulla e questo ricordo oggi mi rende la persona che sono-.
    
    Abbassa lo sguardo. È consapevole di ciò che mi ha fatto, di quanto ho sofferto e benché questa rimpatriata sia apparentemente "amichevole" entrambi conosciamo i nostri ruoli. Fingere di aver tagliato con il passato non serve, questo teatrino con me non funziona. Ha i tratti del viso più mascolini, ha messo su qualche chilo e porta gli occhiali da vista. Il tempo lo ha cambiato, apparentemente lo ha reso un uomo, onesto lavoratore padre di famiglia. Ma se è tornato a cercarmi...
    
    -Sono stata promossa di grado nella società, ora gestisco un piccolo gruppo di lavoro, ho un'ufficio e auto aziendale, ma sopratutto ho comprato casa, ti piacerebbe. Inoltre esco molto, viaggio, ballo, ho molte amicizie nuove. La mia vita ha avuto una svolta importante. Mi sento molto soddisfatta.- Lo osservo mentre sorride lievemente tenendo lo sguardo basso -sono contento per te, lo meriti-.
    
    Bevo un'altro sorso di vino, lascio passare alcuni istanti di silenzio. Sorrido ...
    ... soddisfatta e orgogliosa. Sono una lupa che fiuta le sue debolezze, consapevole del pene depilato, retratto ed indifeso, intrappolato ed inerme nel fetido odore delle sue mutande in cotone. Sgoccioli dalla paura.
    
    -E tu piuttosto, cosa mi racconti di te?-
    
    -Beh, tu sai che vivo sempre al limite tra alti e bassi. Ho avuto una ricaduta sul lavoro, non va molto bene e sono un po ai ferri corti, non so per quanto andrà avanti, ma bisogna pur mangiare...- Senza mai smettere di sorridere lo rassicuro con una voce quasi materna ma palesemente compiaciuta -Vedrai che arriveranno tempi migliori, sicuramente ci sarà una svolta, non buttarti giù. Invece, in amore ? So che ti frequentavi con una bella "ragazzina", eravate mica andati a convivere ?!- affondo la lama nella ferita -Si, vero. Ma è finita. Preferirei non parlarne- mi accendo una sigaretta e rincaro la dose a conferma della mia forza -e immagino che come sempre, tu non ti sia fatto degli amici?- ... -no-.
    
    Espiro con forza il fumo della sigaretta nella sua direzione e mi appoggio rilassata allo schienale della sedia del bar godendomi il sole pomeridiano. Pienamente soddisfatta. Sorrido con arrogante menefreghismo.
    
    Uno difronte all'altro, con un piccolo tavolino da bar a separarci, la terrazza soleggiata ed il rumore delle auto sullo sfondo.
    
    -Dunque non hai più nulla, sei tornato debole, piccolo- butto la sigaretta a terra, allungo la gamba sulla destra della mia sedia, la gonna si ritira e con la punta della scarpa ...