1. A volte capita!


    Data: 29/01/2020, Categorie: Etero Autore: SexCulture, Fonte: Annunci69

    ... schiaccio il mozzicone mostrando deliberatamente il mio interno coscia e la calza autoreggente nera. Lui non risponde e mi osserva come farebbe un cane. Mi appoggio al tavolino e mi avvicino con il viso a lui. Non smetto di sorridere.
    
    Dopo alcuni attimi, abbassa nuovamente lo sguardo. Io allungo il braccio verso il mio sedere, lasciando intuire il gesto e restando seduta, infilo dall'alto la mano dentro la gonna sino a tastare prepotentemente il mio ano con il dito medio, mi strofino con forza il buco del culo continuando a fissarlo dritto negli occhi. Poi estraggo la mano ed appoggio il gomito sul tavolino, porgendo il palmo rivolto verso l'alto vicino al suo viso come volessi farmi dare qualcosa... Divento seria e aspetto.
    
    Con delicatezza e molto lentamente, allunga il collo avvicinando il suo volto alla mia mano. Chiude gli occhi e odora il mio dito quasi tremante.
    
    -Piccolo e debole sei tornato da me. Aspettavo da molto tempo questa opportunità- sorrido -lo sai?-
    
    -si-
    
    Mi alzo dalla sedia, abbasso la gonna, apro la borsetta e getto una banconota sul tavolino.
    
    -Scrivimi nuovamente tra quatto giorni, di sera alle 21.00-
    
    -si-
    
    Mangio poco, lavoro distrattamente e non sento nessuno. Mi chiudo in me stesso raccolto dal ricordo dell'odore delle sue dita. Smetto di vivere.
    
    È giovedì sera, sono le 20.30 ed io mi trovo in sala, seduto sul divano con la televisione accesa a controllare l'orario ogni cinque minuti. Durante questi giorni ho lavorato male e ...
    ... dormito poco, mi sono chiuso in me stesso, annebbiato e spaesato. Ho navigato molto sul web, alla ricerca di racconti erotici, video a sfondo sadomaso, ed ho riletto maniacalmente ogni messaggio o email ricevuto in passato da Lei.
    
    Ho rispolverato la vecchia "attrezzatura", pulita e sistemata. Alcuni falli, alcuni dildi, perette e plug, uno strap-on e la CB di metallo. Ho sistemato tutto in una valigia assieme ad alcuni indumenti femminili che mi sono rimasti nel tempo. Erano anni che non venivano utilizzati, guardarli mi da un senso di consapevolezza. Il mio pene è gonfio ed umido da giorni, irritato per i continui sfregamenti, esausto per il supplizio immotivato al quale lo sottopongo. Mi sento pieno e dolorante, ma non godo, semplicemente perché so che cosi deve essere.
    
    Sono un drogato che osserva la siringa e lei la mia droga.
    
    20.55
    
    Mi domando cosa accadrà se le scrivo, mi domando dove andrò a finire, il mio futuro, il mio "io".
    
    20.58
    
    Vorrei resisterle, perché io sono migliore, più forte e non ho bisogno di Lei.
    
    21.00
    
    Chissà cosa sta facendo, chissà a cosa sta pensando, ...
    
    21.02
    
    Le scrivo.
    
    Io
    
    -Ciao-
    
    ...
    
    Non risponde. Mi sento preso in giro, mi sento umiliato e solo. L'ansia mi aggredisce violenta e capisco che sto entrando nel suo gioco. Non so che fare, se scriverle nuovamente, se scriverle diversamente o se aspettare semplicemente. Ho paura, ho bisogno, necessità di sentirmi nuovamente utile. Mi stingo i testicoli sino a provare ...