1. La vera storia di Adamo e Eva


    Data: 01/02/2020, Categorie: Comici Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    ... solito il suo pensare mi era astruso e rinunciai a capire. Alla pozza mi sfilò una costola dal torace e mi fece anche un male boia e prese a maneggiare il fango e intanto mi chiedeva. -Come la chiamiamo, Adamo…?- E che ne sapevo di come si può chiamare una femmina? Osservando le femmine degli animali avevo notato che mica avevano un nome! Il maschio grugniva e loro accorrevano sollecite. Io volevo una cosa simile, non una cosa complicata da gestire! -Ho trovato…! La chiameremo Eva… ti piace, Adamo?- Mi era indifferente ma come al solito dovetti farlo contento. -Magnifico… Padre mio…! E’ il nome perfetto per la mia compagna…- Beh… a lavoro finito dovetti convenire che non gli era riuscita male. Aveva una criniera bionda che le arrivava alla schiena e anche molte cose interessanti, insomma era diversa da me. Intanto sul davanti, sul petto, aveva due palle di carne soda che io non avevo, guardarle mi dava parecchia inquietudine, sulla sommità di queste bocce candide aveva anche un cerchio di carne rosata e proprio inserite nel centro di queste areole aveva delle piccole adorabili escrescenze. Un’altra cosa che notai subito fu che non aveva quello che avevo io fra le gambe, ma anche negli altri animali avevo osservato questo, i maschi avevano una protuberanza e le femmine una fessura, quando giocavano fra loro il maschio inseriva di forza la sua protuberanza nella fessura e grugniva forte! Lei… Eva, lì aveva solo del pelo che sembrava molto soffice. Era diversa anche dietro, era ...
    ... più formosa e il suo… insomma quella parte che usiamo per sederci… era più largo e più rotondo, comunque ammisi che stavolta gli era riuscito un buon lavoro al Padre! Che ci dovevo fare con questa Eva? Avrebbe rincorso con me le farfalle correndo a perdifiato? Chiesi lumi al Padre ma Lui, al solito, fu ermetico. Come quelle volte che gli chiedevo di Lui e di me e Lui mi rispondeva così… -Io sono l’inizio e la fine, il tutto e il niente, il finito e l’infinito… l’esistere e il non esistere…- E via così, io non mi raccapezzavo e lasciavo perdere. Alla fine fare l’Onnipotente gli riusciva bene. Prima di lasciarci soli, Eva ed io, mi si raccomandò… -Non ci fornicare subito… prima falla ambientare… non stressarla… Fornicare? Che voleva dire? Portarla a vedere i termitai delle formiche nere? Non conoscevo questa parola, gli chiesi spiegazioni e lui specificò. -Fornicare… copulare… mi capisci, si?- Veramente no… ma nel timore che si incazzasse finsi di aver capito e lui si dileguò lasciandomi solo con lei, con essa, con la femmina, insomma con Eva. Sapeva parlare o si manifestava a gesti? Mi avvicinai e indicandomi con le mani le dissi… -Io… Adamo…- Poi indicando lei… -Tu… Eva…- Mi guardò con uno sguardo dal quale capii subito che mi considerava un imbecille! -Sei tu il maschio Alfa della nostra specie? Perché io mi accoppio solo con il maschio Alfa!- Maschio Alfa? Ma cosa stava dicendo? -Non c’è nessuno che si chiami Alfa qui, l’avrei conosciuto se esistesse…- Anche la sua voce era ...
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