1. E venne il secondo incontro


    Data: 13/11/2017, Categorie: Trans Autore: aleella, Fonte: Annunci69

    Dopo aver avuto la mia prima esperienza con una sorellina, passai un paio di mesi un po’ interdetta; cominciarono a sorgermi dei dubbi sulla mia sessualità, ero attratto dalle donne, ma perché ricordare certi momenti con la mia prima compagna di giochi, mi provocava delle strette allo stomaco? Perché ricordare i momenti del 69 mi faceva sentire un adolescente in preda a tempeste ormonali? Era abbastanza impegnativo ostentare indifferenza, quando, stretto sotto i jeans, mi ritrovavo duro, bagnato e pervaso da vampate di calore.
    
    Ero etero o bisex e il travestirmi era semplicemente stata una scorciatoia verso la scoperta di una bisessualità fino a quel momento latente? Provai a rispondere ad un paio di annunci di gay, tutti depilati come me, senza barba o baffi e con fisico curato, ma furono dei fallimenti totali. In mezzo alle gambe mi rimaneva qualcosa che assomigliava di più ad una lumachina piuttosto che ad un uccello; loro si mettevano d’impegno, succhiavano, leccavano e succhiavano, ma nulla. Calma totale, nessun segno di risveglio. Provai a ricambiare, ma più che un gesto naturale, era un qualcosa che mi imponevo io ed ovviamente più che piacere, mi annoiavo. Stare così, nudo in parte ad un altro uomo nudo, o anche in un 69, non mi trasmetteva nulla, non provavo nulla di sgradevole, tipo imbarazzo o fastidio, semplicemente non mi piaceva.
    
    Decisi così di contattare un’altra sorellina e già scorrere le foto del suo annuncio di nuovo mi emozionava; il frusciò delle ...
    ... calze che sfregano mi eccita da morire, vedevo quelle gambe lunghe fasciate in autoreggenti velate, slanciate dalle décolleté con tacco altissimo e già la mia fantasia volava al momento in cui le avrei intrecciate alle mie; di nuovo il desiderio mi stringeva lo stomaco, avevo vampate di calore e di nuovo mi ritrovavo dura e bagnata. Quando rispose alla mia richiesta d’incontro, volle vedere qualche mia foto prima, ma ovviamente non ne avevo e dovetti provvedere; alla prima occasione andai a casa della mia amica, senza nemmeno un pelo sul corpo, scelte le calze, il perizoma e il reggiseno, cominciai a provarmi qualsiasi vestitino sexy trovassi nel suo armadio fino a trovarne uno che mi soddisfacesse. Lucido e corto abbastanza da arrivare a metà balza delle autoreggenti nere velate con la riga che partiva dal tallone e finiva a mezza coscia con un fiocchetto, il tutto su delle décolleté in similpelle tacco 12cm aperte in punta.
    
    Scattare le mie prime foto in quelle vesti fu tutt’altro che semplice, non ero ancora certo agile sui tacchi e cercare di mettermi in pose sexy era abbastanza arduo, ma ad ogni autoscatto saliva l’eccitazione e una sensazione di “porcaggine” mai provata prima che mi spinse a passare da pose soft e sexy, a pose più hard con primi piani abbastanza…. Esplicativi. Quando scaricai quelle foto sul pc fu una nuova emozione. Ero io quella? Erano mie quelle gambe? Quel sedere liscio ed invitante così oscenamente offerto all’obbiettivo, come poteva essere il mio? ...
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