1. E venne il secondo incontro


    Data: 13/11/2017, Categorie: Trans Autore: aleella, Fonte: Annunci69

    ... Quel bastone di carne duro, col glande bagnato sul punto di scoppiare, era mio? Ed ero davvero così senza ritegno che nel vederlo, mi era salita una voglia irrefrenabile di riempirmici la bocca? Spedii immediatamente le foto, nessuna esclusa, le riempii la casella postale con circa una ventina di foto, volevo che mi vedesse e mi desiderasse, volevo leggere le sue parole, che mi dicesse quanto ero oscena in quegli scatti.
    
    Ma non lo fece, si limitò a chiedermi se fosse possibile incontrarci già la sera stessa e se fosse possibile avermi vestita in quel modo. Le risposi si, con l’unica eccezione per le scarpe, dato che alla fine preferisco i sandali alle décolleté, ed in 5 minuti l’appuntamento era fissato.
    
    Arrivò puntuale, le aprii la porta di nuovo nascondendomi in modo da non vedere l’uomo che entrava; sola nel soggiorno, mentre mi infilavo la parrucca e i sandali, per la seconda volta mille pensieri mi affollavano la mente, ma questa volta, con mia sorpresa, erano totalmente diversi dalla prima. Mi sono depilata stamattina per le foto, non è che ora si sentirà la ricrescita? E nel pensarlo mi accarezzavo le natiche e il buchino, dando ovviamente anche una sistemata al perizoma. Cavolo, non ho controllato se la riga delle calze è dritta! E le balze sono allo stesso livello? Perché non riesco a centrare bene lo scollo del vestito? Oddio, ma mi si sarà sbavato il rossetto? Confesso che quando mi resi conto di questi pensieri, tra me e me risi di gusto. Pensieri ...
    ... interrotti dal suono dei tacchi.
    
    Ed eccola davanti a me, la mia seconda compagna di giochi, non particolarmente alta, ma gambe slanciate avvolte in calze nere velate, fasciata da un tubino senza maniche aderente, un trucco leggero e un caschetto nero, avanzava verso di me con passo sicuro sui 15cm di tacco delle sue décolleté, la invidiai notevolmente per quella sua sicurezza. Ci sedemmo giusto il tempo delle presentazioni, ma ad essere sincera non ricordo molto cosa ci dicemmo, continuava ad incrociare le gambe, nella mia presentazione le avevo detto di questa mia debolezza, se ne stava approfittando e me lo disse chiaramente, “Allora è vero che ti eccita il fruscio delle calze che sfregano, diventi rossa ogni volta che lo faccio” e mentre lo diceva accarezzava il mio polpaccio con il suo. Ovviamente le dissi di si, che calze velate e tacchi sono imprescindibili per me, che a mio parere soprattutto i tacchi, se saputi indossare, sono il massimo per esaltare e valorizzare la femminilità. Si alzò e mi si parò davanti, mi prese le mani dicendo, “Accarezzami le gambe, non vedi l’ora di farlo”. Di nuovo, come se fosse la prima volta, lo scorrere delle mani sul nylon delle calze mi dava un’eccitazione incredibile, le sue cosce sembravano tornite da quanto erano sode, arrivavo al bordo del tubino e scendevo per poi risalire eccitandomi del suono del nylon e dei suoi sospiri; fu lei a portare le mie mani sul suo sedere, ma fui io a farle passare sotto il vestito, accarezzandole e ...