1. Tempesta in spiaggia


    Data: 05/02/2020, Categorie: Tradimenti Autore: SouthOfNoNorth, Fonte: Annunci69

    ... sotto il sole) un bel po’, poi perché la nudità mette a disagio la maggior delle persone (toh, chi si rivede, il Medioevo!)
    
    L’ambientazione era quella che piace a me: arenile selvaggio e incontaminato, mare trasparente, persona più vicina a 30 metri, niente stabilimenti, niente musica tamarra, niente schiamazzi, niente cocco. Condizioni meterologiche ideali completavano le premesse per una giornata di piacevole rilassamento.
    
    E in effetti quella giornata ce la stavamo godendo: un po’ di sole, un po’ di bagni, un po’ di ombra, un po’ di letture, un po’ di sonno… un po’ di sbirciate. Business as usual, dicono gli anglosassoni.
    
    “Peccato!” esclama a un certo punto M.
    
    “Cosa?” le chiedo curioso.
    
    “Quel ragazzo là, peccato che se ne stia andando”. Aggiunge ridacchiando.
    
    In effetti è appena passato un ragazzo molto carino: sui 30 anni, fisico atletico, moro, occhi scuri e un bel viso. Non mi sono soffermato più di tanto sul versante centro-sud del corpo, ma ad occhio e croce direi che non lo facesse sfigurare.
    
    Inciso. Facciamo spesso questo tipo di commenti, anzi andiamo pure oltre: lei richiama la mia attenzione se passa una bella ragazza, io se passa un bel ragazzo. Onestamente non ci vedo niente di peccaminoso in ciò: condividiamo pensieri che tutte le persone fanno continuamente (questo mi piace, quello proprio no, questo è bel seno, quello è un brutto culo, ecc.) e che, in coppia, spesso si tengono per sé per non innescare gelosie e risentimenti ...
    ... vari.
    
    L’esserci affrancati dall'ipocrita “amore, non ho occhi che per te”, io lo trovo anzi un elemento di vanto.
    
    Il copione ha una prima scossa quando, nel primo pomeriggio, quel ragazzo (di seguito QR) appare di nuovo, proveniente dalla direzione opposta.
    
    Niente di strano, si sarà fatto le sue ore di mare e ora starà andando via. E invece ci passa davanti, prosegue per altri 20 metri e poi si ferma di nuovo: appoggia per terra la sua roba, stende il telo, si toglie il costume e si sdraia al sole. Ancora: niente di inquietante, non si è messo proprio vicino, capita di cambiare posizione in spiaggia, ci possono essere mille motivi innocui.
    
    O anche no.
    
    “Sei contenta ora?” faccio io.
    
    Lei si volta, realizza quanto accaduto, mi sorride e mi fa “Eh beh sì!”
    
    Poi si gira di nuovo e riprende tranquillamente a leggere il suo libro. Ma che quel ragazzo si sia avvicinato non le dispiace affatto. Infatti, guarda caso, qualche istante dopo si sistema i capelli e coglie l’occasione per dare un’altra occhiata nella sua direzione.
    
    Il regno dell’ozio inizia a scricchiolare, ma per il momento resta in piedi, anche perché QR non fa molto altro che cambiare lato del corpo da esporre al sole.
    
    Già, il sole. Comincia a darmi fastidio agli occhi, è tempo di mettere gli occhiali. Apro la tasca dello zaino, li prendo ma, un momento… dove è finito il portafoglio? Frugo ovunque, niente. Arriva l’illuminazione: l’ho lasciato in macchina nel porta-bibite. Impreco un po’, mi interrogo sul da ...
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