1. Tempesta in spiaggia


    Data: 05/02/2020, Categorie: Tradimenti Autore: SouthOfNoNorth, Fonte: Annunci69

    ... tuo numero. Prima di tutto voglio scusarmi per averti ingannata. Sicuramente ho fatto una cazzata, ma morivo dalla voglia di stabilire un contatto con te perché ti trovo bellissima e sensuale. Non voglio apparirti presuntuoso, ma mi è parso di notare anche alcuni tuoi sguardi, quindi mi sono fatto coraggio. In ogni caso, non ti allarmare assolutamente: ho sentito che tra un po’ tornerà tuo marito e voglio assicurarti che non ho nessuna intenzione di crearti problemi, anzi, me ne andrò appena lo vedrò apparire in lontananza.
    
    Se ti sto infastidendo, smetto di scriverti, cancello il tuo numero e me ne vado subito. Non serve nemmeno che tu me lo dica, metti solo il telefono nello zaino e io capirò che quello è il segnale che me ne devo andare”.
    
    M è arrabbiata, odia essere ingannata. M è impaurita, uno che è capace di fare una cosa del genere, è certamente capace anche di fare anche chissà cosa altro. M è preoccupata, cosa succederà quando tornerò io? Ma M è anche gratificata. QR non ha affatto l’aria dello sfigato o dello psicolabile e non è un vecchio pervertito. QR è un bellissimo ragazzo che certamente riscuoterà un enorme successo presso l’universo femminile e che pare sia molto attratto proprio da lei! Forse è un collezionista di donne, forse è la situazione che più di tutto lo intriga, ma che diamine, è così solleticante pensare che davvero la desideri a tal punto da fare questo azzardo.
    
    Passato lo shock iniziale, si interroga su come uscire da quella ...
    ... situazione. Perché ne vuole uscire, giusto? Non vuole parlargli perché ha paura che la imbarazzerebbe. Non sopporterebbe di trovarsi a balbettare qualcosa di incomprensibile.
    
    Però potrebbe semplicemente percorrere la strada suggeritagli, mettere il cellulare nello zaino. Il segnale.
    
    Ma è esitante.
    
    E’ esitante perché per principio non vuole sottostare alle regole di un gioco che le è stato imposto. E’ esitante perché non vuole correre il rischio di essere ingannata di nuovo per poi doversi sentirsi stupida.
    
    Ma soprattutto: è esitante perché la sua testa vuole finire il gioco prima possibile, ma un’altra parte di lei, una parte che sta molto più in basso, questo gioco inizia a trovarlo interessante.
    
    Rimane immobile, con il telefono in mano e lo sguardo basso.
    
    Il cellulare pigola di nuovo. Altro messaggio, stesso mittente “ok, non hai messo via il telefono. Potrei ricavarne che non vuoi che me ne vada, ma potrebbe anche essere che semplicemente non vuoi degnarmi di considerazione. Visto che, ti ripeto, non voglio essere un fastidio, facciamo così: se vuoi che resti, passati una mano sulla fronte. Se non lo farai nei prossimi 30 secondi, me ne andrò”.
    
    Ben giocata.
    
    “E ora cosa faccio?” si domanda M.
    
    Ci sono molti motivi per non fare il gesto. Primo: la vergogna. Secondo: io. Terzo: la paura di un salto nel buio. Quarto: non fare è molto più facile che fare.
    
    Ma se davvero QR se ne andrà, lei non potrà fare a meno di dispiacersene. Questo inizia ad esserle ...
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