1. Valeria


    Data: 06/02/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Gianni_Doe, Fonte: RaccontiMilu

    ... po' le gambe. "Mattiniera sta voglia eh porcellò?!" guardandomi. Sentii la sua mano destra incrociarle il corpo e correre verso la mia: "Sai già quel che vuoi o ti posso dare un suggerimento?". Non la stavo guardando ma sapevo che lei guardava me, da sotto gli occhiali da sole di Gucci non discreti, certo, ma elegantissimi. "Sentiamo?" le feci in tono di sfida. "Tu rimetti la mano a posto e pensa a guidare... che del resto se la vede Valeria tua... te l'hanno mai succhiato mentre guidi? Sei mai venuto con le mani sul volante?" mentre si slacciava la cintura e si metteva comoda girandosi verso di me. Le sue parole mi lasciarono di sasso. Sapeva sempre quali corde toccare per suggerirmi un piacere, una esperienza nuova... senza mai farmi sentire un passo indietro. L'uccelo sotto mi si gonfiò all'istante... &egrave vero, nessuna mi aveva mai fatto un regalo simile... e l'autostrada in quel momento era sgombra. Abbozzai solo un "Uhm, interessante..." mentre dentro pregavo perch&egrave quel viaggio nella sua bocca cominciasse subito, subito davvero. Senza dire una parola si avvicinò a me mettendosi comoda sul sedile, in ginocchio rivolta verso di me. Appoggiò il gomito sinistro sullo schienale del mio sedile e con la destra, con enorme serenità, tirò giù la zip dei miei pantaloni. Benedissi le cerniere larghe che mi facevo sempre montare sui pantaloni nuovi - detesto quelle strettissime e serrate a dentini piccoli, le trovo scomode, difficili da far scendere e salire con ...
    ... comodità. Non toccò il bottone. Non slacciò la cinta. "Tranquillo che non te lo faccio alla veloce... ma almeno così non ti disturbo troppo!". Infilò tre dita - fredde, come sempre erano fredde le sue mani - nell'antro e lo liberò dai boxer con un gesto quasi esperto. Sapeva come muovere le mani nel calzone di un uomo. "Ehilà... già così sveglio?!" saggiando l'erezione che già cresceva al pensiero di quel che sarebbe stato di lì a qualche momento. "Ed io che pensavo bisognasse lavorare un po' come piace a te..." quasi rammaricata.Non ci fu quasi nulla da lavorare... ero duro, durissimo. Il glande eretto svettava e faceva più che capolino dal prepuzio, già sceso per metà. "Rilassati tesoro di Valeria... e pensa alla strada... senò facciamo un patatrack!". Poi non sentii più nulla. Poi anche la voce di Fogerty che cantava Fortunate son sfumò in un indistinto di note, acute e graffiati. Le sue labbra avvolsero la testa che mi sembrava fumare e pulsare di vita propria. Sentivo la lingua e l'interno della bocca che si adagiava con calma sul glande. Mi massaggiava il frenulo, gentilmente accarezzava la corona sotto la testa, mentre con la mano teneva serrata l'asta tra le dita. Voleva che godessi solo della sua bocca. Voleva che durasse. Voleva che fosse lungo, ottimo e abbondante.Giuro... mi sembrava di non farcela più. Il ritmo che la sua bocca mi imponeva era insostenibile. Mi sembrava di non riuscire ad aspettare... mi sembrava che fosse più giusto il tutto e subito. Staccai la destra ...
«1234...9»