1. Valeria


    Data: 06/02/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Gianni_Doe, Fonte: RaccontiMilu

    ... dal volante e per me fu naturale mettergliel dietro la nuca, accarezzarle l'attaccatura bassa dei capelli e sussurrare: "Ti prego fammi venire...". Non staccò le labbra. Non si sollevò d'un pelo. Prese semplicemente la mia destra dal polso e la rispinse in sù come a dire: "niente da fare, comando io...". Mi arresi. Mi arresi all'idea che dovesse ancora una volta comandare lei. Sapevo che c'era un motivo se pretendeva fosse così... un motivo che non coglievo, nella inesperienza, nella fretta che mi animava sempre quando provavo qualcosa di nuovo. Aveva ragione. Lo ammetto, senza dolermene... aveva ragione come sempre. Lo sentivo crescere, orgasmo. Sentivo una sensazione che a tratti si faceva insostenibile scorrermi sotto la colonna vertebrale, dalle parti del coccige. E sentivo un prurito, un pizzicore fortissimo proprio dentro il pisello, poco sotto la sua boccuccia stretta. Tenermi stretta l'asta e il bacino schiacciato sotto il suo peso mi impediva di muovermi come sempre facevo, assecondando la sua bocca, riempiendola mentre si faceva più vicina. Riempiendola all'inverosimile quando con la punta del naso mi sfiorava i peli del pube. Invece no! Non potevo muovermi. Dovevo subire quello splendido supplizio. Mi arrivarono l note di basso dell'incipit di Heard it through the grapevine. Ad alta voce lasciai andare un "Eh no, cazzo... mi rovinerai la canzone così..."... quasi pensassi che non godere completamente con quelle note nelle orecchie avrebbe rotto l'incantesimo di ...
    ... una canzone che adoravo. Invece no. Ebbe ragione anche in quel non detto enorme. Ad ogni singola nota, già da subito, cominciai ad associare le sensazioni di quella lunga e delicatissima succhiata che mi stava regalando. Fu lei a decidere esattamente quando era stato sufficiente... quando avevo il diritto e l possibilità di venire. Le sue lappate dolci e tenere si tarsformarono di colpo in leccate generose, movimenti di lingua che letteralmente lucidavano tutta quanta la testa pulsante del mio uccello e la contempo mi friggevano il cervello. Fu lei, stringendo tirando giù ancora un po' di più la pelle, a serrare le labbra proprio sotto il glande, in quella parte nascosta e così sensibile. Eruttai... ma non furono gli schizzi e gli spruzzi di un normale coito. No! Fu una colata continua. Non lo sentivo contrarsi ed esplodere... sentivo semplicemente lo sperma che come lava usciva fuori a riempirle la bocca. Mi si annebbiò la vista per due o tre secondi... poi furono scosse continue, prolungate. Serrai le mani sul volante e decelerai lentamente per controllare meglio. Mi resi conto che avevo guidato in trance per qualcosa come quindici minuti. Benedissi la strada deserta. E benedissi le sue labbra che mi stavano ora ripulendo davvero fino all'ultima goccia. Mi sentii di colpo vuoto, prosciugato. "Oddiosanto... Dio Valeria che bel regalo...". Lei con semplicità, rileccandosi le labbra, tornò al suo posto dopo aver fatto tornare a casuccia anche lui. Mi guardò con aria divertita: ...
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