1. In visita dai cugini 4


    Data: 08/02/2020, Categorie: Incesti Autore: Charming1

    Eccomi qui, nella camera degli ospiti nella casa padronale, un po' stordito dall'esperienza appena vissuta. Robi mi ha accolto con sorpresa: non sapeva che la zia stesse arrivando. Evito di raccontare alcunché. Mi dice:"questa è la camera che una volta era di Nino quando era in vita suo padre ed abitavano tutti qui. Non avrai problemi di intimità, sei lontano dalle stanze più vissute della casa e da camera nostra. Ho anche il bagno privato. "Grazie Robi, siete sempre gentilissimi! Apprezzo molto." -dissi- Mi sorride, abbraccia e bacia sulla bocca, sfiorando la patta e schernendomi: "povero piccolo tutto solo e sconsolato," Esce ancheggiando provocatoriamente, dalla minigonna di jeans che indossa, sollecitata dal movimento voluto, affiorano i glutei "avvolti" da un tanga! Distinguo due bei ciuffetti di pelo fare capolino. Le faccio una linguaccia e dico: "Robi Robi..non scherzare col fuoco, sai che prima o poi ti bruci!" Ride e mi alza il dito medio. Mi doccio ed esco, è ora della mungitura, mi hanno insegnato ad attaccare la mungitrice meccanica alle mammellone stracolme delle vacche. Vado a guadagnarmi il pane. Nella stalla incontro Nino: "allora tutto bene? Zia ti ha cacciato dalla dependance ho saputo! Dai in quella camera si sta bene, non ti vede e sente nessuno, non ti preoccupare. Hai visto il cane di Zia?" "Cavolo se l'ho visto! Un bestione, un po' nervoso però!" -ridacchio- Lui sorride. Io penso: "Chissà se sa qualcosa?" Poi aggiunge: "io domattina presto parto per un ...
    ... congresso, vado a Dublino, sarò fuori tre giorni. Daresti tu un'occhiata in giro per conto mio per favore?" "Certo, non ti preoccupare. Se ci sono problemi ci sentiamo." -dico orgoglioso- A fine giornata, ceniamo insieme: siamo solo noi tre, la zia ha detto che era stanca e rimaneva a casa. "Chissà che starà facendo?" -penso io- Televisione e poi a letto presto, domani levataccia. Se Nino se ne va dovrò alzarmi prima per sorvegliare i lavori. Per due giorni tutto proseguì tranquillo. Io mi alzavo alle 5,30, seguivo la mungitura, la pulizia delle stalle, l'arrivo del camion che raccoglieva il latte, poi verso le otto andavo a fare la doccia per essere pronto a colazione. Zia si fece vedere solo un paio di volte, una a pranzo, l'altra a cena. Finiva di mangiare e si ritirava in casa. Mi resi conto che Furia aveva occupato uno spazio importante nella sua vita. Non ci furono accenni di sorta ne al passato ne al presente tra noi tre, come se nulla fosse accaduto. Notai però che Roberta era triste, spesso aveva gli occhi arrossati e gonfi, più di una volta la udii piangere sommessamente. Non ne ero sicuro ma immaginavo fosse colpa di Nino. Il suo comportamento nei miei riguardi era cambiato: nonostante il suo giuramento di fedeltà in più occasioni assunse atteggiamenti provocatori, come la volta della minigonna. Un'altra volta mentre cambiava una lampadina, chiese di aiutarla a reggere la scala: indossava pantaloncini molto ampi, senza mutande, da sotto vedevo il paradiso. Siccome ...
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