1. Quando non ero ancora Exhibia


    Data: 08/02/2020, Categorie: Voyeur Masturbazione Prime Esperienze Autore: exhibiaita, Fonte: xHamster

    Da quando ho postato le prime due storie sono stata assalita da tante domande e richieste di tutti i tipi. A breve risponderò a quelle più quotate con un nuovo post nel blog e scriverò le storie un po' più piccanti visto che me lo avete chiesto in tanti, ma non oggi. Questa storia accontenta molti di voi in quanto risponde alle domande in assoluto più gettonate: "Quando e come hai scoperto di essere esibizionista?"; "Mi racconti la prima volta?"Anche questa volta, vi avviso, scontenterò i desiderosi di storie hard, questa è la primissima volta in cui mi sono esibita, pertanto tutto è stato deliziosamente soft.Non mi chiamavo Exhibia ai tempi, a dirla tutta non sapevo proprio niente di esibizionismo, voyerismo e delle loro sfaccettature. Ai tempi ero molto giovane (per intenderci: non posso scrivere la vera età, ma fate conto che la storia dello Scooter è successa qualche tempo dopo) e timida.Sì, timida, avete capito bene. Avevo perso la verginità da poco e non mi importava granché, forse perché avevo trovato l'atto in sé tristemente noioso. Mancava poco alla fine della scuola e assieme ai miei genitori avevamo deciso che quel sabato di primavera inoltrata non ci sarei andata. Sapevamo tutti e tre che sarei stata promossa e che potevo permettermi un giorno in più di relax lontano da tutto e da tutti. O quasi.Mi svegliai comunque presto per colpa dei rumori metallici che provenivano dall'esterno dove gli operai stavano finendo di montare l'impalcatura per poi ripitturare la ...
    ... facciata. Sul tavolo della cucina un messaggio di mia mamma diceva che avevo il pranzo pronto nel frigo e mi ricordava di chiudere tutte le finestre quando gli operai fossero arrivati al nostro piano. Dopo la prima di una lunga serie di docce della giornata rientrai in camera mia e guardai oltre la finestra. Gli operai erano cinque e il più vicino stava ormai per arrivare alla mia altezza. Chiusi la finestra e mi distesi sul letto col mio cellulare.Quando vidi la sua ombra che si infilava in camera sentì, per la prima volta nella mia vita, quella strana sensazione che avrei imparato a conoscere negli anni a venire. Ai tempi però non sapevo ancora cosa fosse e non sapevo nemmeno se avrei voluto scoprirlo o meno. Rimasi immobile ad osservare l'uomo che entrava ed usciva dalla mia visuale ascoltando nel frattempo i segnali ambigui che il mio corpo cercava di trasmettermi. Sentivo una fremente curiosità e non riuscivo a darle una spiegazione, era come se la mia pelle si stesse scaldando e il mio cuore animando a ritmo crescente ogni volta che il mio sguardo fisso incontrava la silhouette dell'operaio. Non ero io a volere quella inedita eccitazione, sia ben chiaro questo, ma stava succedendo e tanto bastava. Cercai di calmarmi senza riuscirci, il corpo ribolliva sempre di più, il cuore martellava sempre con più violenza ed infine il cervello combatteva con l'assurda voglia di toccarmi nel momento sbagliato, nel luogo sbagliato e con un possibile spettatore sbagliato.Mi poteva vedere? ...
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