1. La Coinquilina cap.2


    Data: 09/02/2020, Categorie: Esibizionismo Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti

    ... poteva avere era quella del suo viso e un piccolo stralcio del suo lupetto. “Grazie, sei molto gentile” “Ma figurati, ci mancherebbe. Senti adesso lascio che tu faccia tutte le tue cose, poi quando sei pronta, anche nel pomeriggio, ti insegno alcune cose della casa che è bene tu sappia utilizzare in caso io non ci sia. Dovrei andare anche io a fare la spesa, quindi se non hai premure particolari, dopo andiamo insieme. Visto che non hai la macchina….” “Ohh sarebbe fantastico grazie!! Così posso fare un po’ di scorta e non pensarci più per tutta la settimana” Parlarono un po’ dei rispettivi lavori e di qualche locale della città dove entrambi erano stati. Poi Sara fece cenno di alzarsi “E’ bene che mi metta a lavoro, prima disfo le valigie, prima sarò pronta!!” Gustavo era ancora seduto. La guardò alzarsi. Quel lupetto nero avvolgeva tutto il suo corpo fino poco sotto la pancia. Era molto sottile ma di quei tessuti che tengono caldo. Stavolta non lo fece di proposito, non poteva proprio esimersi dal trovarsi di fronte a quei seni enormi che capeggiavano davanti a lui. Come durante il loro primo incontro, la loro curva prosperosa sotto quel tessuto era morbida e naturale, rifinita da due lievi protuberanze al termine. Abbassò frettolosamente lo sguardo pensando che probabilmente anche oggi non c’era ombra di reggiseno sotto quel maglione. Prese la tazzina di Sara e andò al lavabo della cucina mantenendo lo sguardo basso. “Bene, vado...”disse Sara “Certo….se hai bisogno ...
    ... chiamami”. Gustavo aveva mezza idea di andare a correre ma non voleva lasciarla sola, gli sembrava molto poco educato. “Ci andrò nel primo pomeriggio” pensò. La stanza di Sara era aperta, erano passati poco più di 10 minuti. Dal salotto Gustavo la guardò mentre in piedi ripiegava degli abiti. Lei si voltò, conscia della sua presenza e gli sorrise. In quel preciso momento Gustavo si sentì piacevolmente trafitto al cuore. Quella donna in quel momento gli sembrava dolcissima e seria. Non era una seduttrice, non era una strega maliarda. Gli venne spontaneo affacciarsi alla porta e chiedere: “Tutto ok?” “Certo, entra, come vedi ho solo abiti e qualche libro”. Sulla scrivania c’erano diversi libri impilati di storia dell’arte, due di Stephen King e altri di autori sconosciuti ma che comunque dovevano essere di terrore o polizieschi. A fianco a quei libri c’erano i vestiti sparsi di Sara. Gustavo non riusciva bene a capire che capi fossero. “Mi scappa tanto la pipì, vado un attimo in bagno, se non ricordo male è in fondo al corridoio, no? Disse Saretta” “Sì certo, la luce è prima di entrare, sulla sinstra, rispose Gus” Rimasto solo nella stanza, inziò ad indagare meglio sulle cose di Saretta. L’armadio era aperto e vide già appesi cinque vestiti ed un cappotto, probabilmente quello che aveva indossato durante la sua prima visita: il primo era bianco ed estivo, corto ed elasticizzato, un tubino senza spalline di un tessuto che sembrava un cotone leggero. Gus rimase turbato al pensiero di ...
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