Violentata da mio suocero 2
Data: 10/02/2020,
Categorie:
Sentimentali
Autore: FirmaRosa❤
VIOLENTATA DA MIO SUOCERO 2 Ciao, sono Claudia, ho quasi 23 anni e sono sposata con Alessandro da un anno. Aspettiamo un bambino, Francesco. Viviamo in un appartamento vicino a quello dei miei genitori. Da due anni, ormai, abbiamo chiuso ogni rapporto con i suoi genitori, da quando suo padre mi ha violentata. Alé ha trovato un lavoro in uno studio legale importante grazie al suo cognome. Io ho messo da parte l'Università per occuparmi della mia vita, e non so quando la riprenderò. Un giorno tranquillo, mentre Alé era al lavoro, sento suonare alla porta, così mi diriggo verso essa. Aprii la porta e un uomo vestito completamente di nero mi fissa dietro degli occhiali da sole scuri. Chiesi cosa desiderasse e lui non rispose, anzi, si girò e andò via. All'inizio rimasi un pò stupita poi pensai che fosse stato uno scherzo e tornaì ai miei cookie lasciati sul divano. Decisi di non dire niente ad Alé di quella visita, anche perché quando lui tornò mi era completamente passata di mente. Dopo alcuni mesi…. Finalmente oggi torno a casa. Una settimana fa è arrivata la luce della mia vita. Partorire è stato duro, anche perché ci sono state delle complicazioni. Il piccolo Francesco deve restare ancora qualche altro giorno in ospedale, ma presto tornerò a prenderlo. “Sei pronta?” Mi dice Alé, rispondo: “Si, passiamo a salutare Francesco e possiamo andare”. Uscendo dall'ospedale mi sembrò di vedere di nuovo quell'uomo che mesi fa si presentò alla mia porta, ma non ci feci molto caso. ...
... Pensai che fosse stata una coincidenza, o che me lo fossi immaginata. Alé mi ha portato a casa ed è tornato al lavoro. Questa mattina mi sono svegliata tardissimo. Ho trovato un biglietto di Alé “Buongiorno amore. Io vado al lavoro. Dormivi così bene che non ho voluto svegliarti. Ti chiamo dopo. Ti amo”. Nel pomeriggio, dopo aver ripulito un pò la casa decisi di andare a fare shopping. Ho comprato della lingerie sexy di pizzo semitrasparente e delle calze nere a rete. Sono passata dal parrucchiere e ho fatto la spesa. Mentre tornavo a casa mi chiamò Alé, disse che quella sera sarebbe tornato a casa più tardi perché stava lavorando ad un caso difficile e doveva restare a studiarlo con il suo capo. Io risposi che avevo una sorpresa per lui, che già iniziava a farsi strane idee, così senza aggiungere altro mi affrettai a salutarlo e con il sorriso sulle labbra mi avviai su per le scale. Misi la chiave nella serratura ed aprii la porta. Qualcuno mi afferrò dai fianchi e mi spinse dentro chiudendosi la porta alle spalle. Cercai di liberarmi dalla sua presa e di guardarlo, ma egli mi buttò faccia a terra. Mi girai e finalmente vidi il suo volto. Non ci posso credere, è quel tizio vestito tutto nero dell'altra volta. Mi misi ad urlare. Cercai di alzarmi ma lui mi mise una mano sulla spalla e mi ributtò a terra. Aprì di nuovo la porta e fece entrare qualcuno. All'inizio non vidi bene in faccia il nuovo arrivato perché era in controluce, ma la sua fisicità mi ricordava qualcuno. “Ciao ...