1. Violentata da mio suocero 2


    Data: 10/02/2020, Categorie: Sentimentali Autore: FirmaRosa❤

    ... telecamera che ci riprendeva. Si sedette sul divano e mi fece sedere sulle sue gambe penetrandomi ancora la figa. Mi leccò il viso e il seno, mi morse i capezzoli e venne ancora sul divano, su quello stesso divano dove la sera prima io e Alé abbiamo fatto l'amore. Mi buttò a terra e si rivestì mentre l'altro uomo spense la telecamera, rimise tutto nella valigetta e uscì, senza aspettare l'altro. Mio suocero si sistemò come non fosse successo nulla e uscì dicendo: “Puttana, alla fine te lo sei sposato quel coglione rincoglionito di mio figlio”. Io rimasi lì, immobile, piangendo e senza forza di reagire. Presi il plaid che era nella cesta vicino al divano ed ebbi appena la forza di mettermi sul divano e coprirmi. Poco dopo arrivò Alé. Appena mi vide in quello stato capì subito cosa mi era successo. Così si avvicinò a me, mi abbracciò e chiese solo una cosa: “Chi?”. Ed io risposi solamente: “Lui”. Mi abbraccio forte e mi portò a letto. La mattina dopo, non appena mi sono ripresa, disse che dovevamo andare in un posto ma non mi volle dire dove. Dopo circa due ore arrivammo a casa dei suoi genitori. Non so cosa volesse fare ma io non obbiettai. Scese dall'auto e venne ad aprirmi lo sportello. Scesi, mi diede la mano e ci avviammo alla porta. Suonò. Sua madre aprì la porta e appena ci vide fece un sorriso smagliante, che nessuno tra noi due ricambiò. Ci fece entrare e subito Alé chiese di suo padre. “È ad un convegno da due giorni, non tornerà prima di dopodomani”. Rispose lei. ...
    ... Bello stronzo - pensai - Dice alla moglie che va ad un convegno e invece… Sandra chiese con tanta insistenza perché lo voleva vedere, e dopo tanto Alé le raccontò tutto. Lei inorridita sbiancò. Decise subito di fare le valigie e tornare a casa con noi. Alé accettò. Dopo alcuni giorni…. Alé era al lavoro e io e Sandra eravamo in casa. Mentre ero in cucina suonarono alla porta e lei andò ad aprire. Vide suo marito e iniziò a urlargli contro. Sentendo le grida mi affacciai e appena lo vidi mi sentii male. Anche Francesco iniziò a piangere. Lui si fiondò su sua moglie e le diede uno schiaffo, proprio in quel momento arrivò Alé. Si lanciò su suo padre e lo mise spalle al muro, lo cacciò fuori e minacciò di chiamare la polizia. Mio suocero andò via. “E meno male che sei un avvocato, invece sei solo un porco schifoso” - Gli disse Alé. Oggi siamo felici, viviamo tutti insieme nell'appartamento vicino i miei. Francesco cresce, io e Alé ci amiamo sempre di più. Ho ripreso l'Università e tra poco mi laureo. Da quel giorno quel bastardo non si è più fatto né vedere né sentire. Ma una mattina ho trovato una busta gialla nella mia borsa. All'interno c'era un CD, titubante lo guardai e rividi quel maledetto giorno in cui mio suocero mi ha violentato per la seconda volta. Rimasi scioccata. Come diavolo ha fatto a metterlo nella mia borsa? Come? Naturalmente non ne ho parlato con nessuno. In quello stesso giorno ho buttato il CD. Cercai di dimenticare quelle brutte esperienze e di andare avanti ...