Trans al bar (1)
Data: 15/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio, Fonte: Annunci69
“Allora: ti sei divertito ieri sera?”, mi chiede Enrico, abbracciandomi da dietro, mentre sono intento a piegare i miei jeans. La sua virilità preme attraverso il cotone delle mutande contro le mie chiappe.
“E tu come fai a saperlo?”, gli domando sorpreso. Poi rifletto un attimo: “Che diavolo che sei! Lo hai fatto apposta, vero?”.
“Che cosa?”, finge.
“Hai messo di proposito sul tavolo il giornale aperto alla pagina degli annunci, sapendo che l’occhio mi sarebbe caduto su uno in particolare!”.
Lui ridacchia. Quindi, insiste: “Allora: ti sei divertito?”.
“Oh, sì!”, rispondo con piena soddisfazione.
“Non avevo dubbi!”, e il suo cazzo sussulta negli slip. “Prendere due minchioni uguali deve essere esaltante!”.
“Due? E chi ha detto che sono stati due?”, lo provoco.
“Ma come! Non erano DUE gemelli?”.
“Sì… c’erano i due gemelli… sì…”.
“E poi…?”.
“E poi uno degli ospiti non ha resistito alla mia rosellina. E devo dire che la sua nerchia non era niente male!”.
“Quindi, ha preso tre cazzi!”.
“Già!”, confermo, e la verga del mio ragazzone sguscia dall’elastico delle mutande. Sento la cappella umida infilarsi nel mio solco, sempre più a fondo.
“E i gemelli li hai presi insieme?”.
“No. Ieri no”.
“Che vuol dire ieri no?”, mi fa, non capendo la mia uscita.
“Li conoscevo già, ma non me ne sono ricordato finché non li ho visti. Oltretutto, le loro minchie sono cresciute notevolmente da quando mi avevano scopato anni fa”.
Il cazzo di ...
... Enrico si intrufola tra le mie cosce e cresce a dismisura. Lo vedo sbucare sotto il mio scroto, rosso e pulsante. “Quindi, la prima volta che ti hanno fottuto, ti hanno fatto una doppia?”.
“Sì”, rispondo, e la sua verga mi scorre in mezzo alle gambe avanti e indietro.
“Però hai detto che ieri erano ancora più grossi! Allora devono averti aperto proprio bene! Vediamo un po’”, e si inginocchia e mi allarga le natiche. “Oh, sì! Come immaginavo! Guarda qua che roba!”, esclama, e la sua lingua inizia a frugarmi l’anellino.
Istintivamente, mi piego in avanti e divarico le gambe. Con una mano gli afferro la nuca e me lo tengo stretto contro il culo. La lingua si inserisce nella mucosa e rotea in entrambe le direzioni. Poi sono le sue labbra ad incollarsi alla mia rosellina e ad aspirare voraci.
Infine, si rialza e infila nuovamente il cazzo tra le mie cosce: è anche più gonfio di poco fa. Le sue braccia si inseriscono sotto le mie e le sue dita raggiungono le mie aureole e mi titillano i capezzoli. Il suo fiato sul collo e dietro l’orecchio mi fa accapponare la pelle.
“Erano tanto grossi?”, mi sussurra.
“S… sì…”, rispondo singhiozzando.
“Quanto il mio?”, insiste.
“Oh no! Il tuo non ha paragoni!”. Un moto di orgoglio gli fa fluire più sangue verso l’asta e la sento sobbalzare contro i miei coglioni.
“Visto come ti hanno conciato quei tre stalloni, dovrei riuscire ad entrare anche così!”, mormora alle mie spalle. Si tira un po’ indietro e appoggia il glande alla ...