1. Trans al bar (1)


    Data: 15/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio, Fonte: Annunci69

    ... e mi precipita lento in corpo finché il suo ventre si appoggia alle mie chiappe. Le sue palle strusciano grosse e calde contro il mio solco, mentre la sua asta sonda ogni più nascosto antro del mio intestino. Il massaggio della sua cappella alla mia prostata mi fa inarcare la schiena. Lui lascia andare le mie gambe e infila le braccia sotto di me e mi stringe forte. Le sue labbra baciano delicatamente la mia pelle, risalendo piano fino al capezzolo destro: lo avvolgono e lo succhiano. Vibro tutto. Quando riapro gli occhi, il volto di Enrico è lì, a un centimetro dal mio, sorridente e rassicurante.
    
    “Sei una favola quando godi”, mi sussurra, continuando a ondeggiare nelle mie viscere. Sento la mia pelle umida di sudore e il cuore mi pulsa in testa. “Che ne dici? Chiudiamo in bellezza?”.
    
    Annuisco col capo, non riuscendo a proferir parola. Allora, lui mi abbraccia forte e mi affonda in culo con tutto il suo peso.
    
    Vengo inondato da sensazioni improvvise e via via crescenti. Il mio sfintere spinge in fuori all’inverosimile, finché una convulsione devastante me lo fa stringere forte intorno alla nerchia.
    
    “AH!”, urla Enrico per l’inaspettato strattone. “Wow! Che meraviglia! Me lo stai mungendo!”, dice, commentando quello che prova mentre la mia mucosa si avvinghia attorno alla sua asta. “Sì, vai così, ché t’ingravido, tesoro!”.
    
    “Ho caldo… ho caldo…”, sibilo con un filo di voce.
    
    “Resisti, resisti dai! Dai… ah!... ché mi scarico… oooo… oooooooooooohhhhhhhhhhhh… mi ...
    ... scaaaaaaaaaaaariiiiiiiiiiiiicooooooooooooooo!!!”, sbraita, e una potente frustata di sperma percuote la mia prostata già abbastanza sollecitata dalla cappella. I capezzolo si inturgidiscono e mi fanno male. Le mie braccia schizzano sulla schiena di Enrico e le mie unghie si piantano nella sua pelle. Poi le mie mani scendono fino alle sue natiche e gliele agguantano. Me lo premo contro per tenermi il cazzo piantato in corpo. “Tranquillo, non vado da nessuna parte… eeeeeee… eeeeeeehhhhhhhhhhhh!!!”, grida ancora, e un altro fiotto di sborra mi colpisce in fondo al budello.
    
    A causa di questa seconda sollecitazione, il mio ventre comincia a saltare sul letto. Le mie membra vengono sconvolte da spasmi e mi contorco a destra e a sinistra. Le pupille mi rientrano nelle orbite e, all’improvviso, smetto di respirare. La mia bocca si spalanca lentamente e, quando riacquisto la vista, un urlo straziante esce dalla mia gola. Enrico cerca di soffocarlo baciandomi, ma solo in parte, anche perché lui continua a schizzarmi dentro e a colpirmi la prostata.
    
    Ho l’impressione che questo orgasmo anale duri un’eternità. Non finisce più e, d’altronde, vorrei che non finisse mai.
    
    “Hai goduto così ieri sera?”, mi chiede Enrico, mentre il nostro piacere finalmente si smorza.
    
    “Neanche lontanamente…”, sospiro, e lui sghignazza di nuovo, soddisfatto. “E non ti ho raccontato tutto!”, aggiungo.
    
    “Che vuoi dire?”, mi chiede curioso.
    
    “Quando pensavamo che la serata si fosse conclusa, suona alla ...