1. La vicina : dal sogno alla realtà


    Data: 24/02/2020, Categorie: Etero Autore: brendon_7, Fonte: Annunci69

    ... verificarlo di persona. I pantaloncini color sabbia le lasciano quasi del tutto scoperte le gambe abbronzate. Le ammiro con desiderio, e con lo sguardo mi spingo alla cerniera, fantasticando.
    
    La accompagno nella passeggiata, la discussione è allegra, segno che non le dispiace avermi incontrato.
    
    Anziché andare per il percorso più battuto ci dirigiamo per percorsi secondari, seguendo campi e filari; non so se sono io a guidare lei o viceversa, probabilmente ci guidiamo a vicenda e lasciamo che sia così.
    
    Arriviamo ad uno slargo chiuso su tre lati dai campi di granturco e dalle viti. Al suolo c’è una gran bella distesa di trifogli. Il posto è pacifico e isolato.
    
    Le chiedo se vuole qualche fotografia. L’idea le piace. Guarda in camera sorridente, un sorriso un po’ tirato, ma dopo i primi scatti già si sente più a suo agio, si muove naturale e rilassata, comincia anche a posare scherzosa.
    
    Le propongo di sdraiarsi sul prato. Accompagna la risposta con una risatina: “Ma no, poi mi sporco, ho i vestiti troppo chiari…”
    
    “ Allora toglili…” ribatto sorridendo.
    
    Ride divertita e felice alla mia battuta. Forse scherza, forse pensa che la mia battuta sia stata solo uno scherzo, forse gioca al gatto col topo…e per adesso la gattina la vuol fare lei, anche se mi fa credere di essere la topina.
    
    Io mi accuccio, sfioro il prato con una mano: “E’ morbido, prova a sentire”.
    
    Mi rendo conto che accucciato e rivolto verso di lei, l’erezione che mi accompagna già da un ...
    ... po’, prima celata dalla t-shirt, può ora essere evidente alla sua vista. Non la nascondo.
    
    Dal tono della voce di lei credo l’abbia notata, perché il timbro si fa un po’ tremante. Non è certo ingenua, ma si è forse trovata di fronte all’evidenza in un momento inaspettato, quando era tranquilla e credeva di giocare ancora un po’. “Sì, ti credo… si vede che è comodo…”.
    
    Il punto di non ritorno è arrivato, ora bisogna giocarsi le proprie carte e concretizzare. Sono combattuto tra l’istinto del predatore ed i timori di fare una mossa falsa. Mi faccio più audace: “Sarebbe piacevole anche per divertirsi di più… A te piace all’aperto? Ti è capitato da queste parti?”
    
    Stavolta è proprio imbarazzata: “Beh…che dire…le persone che ho frequentato ultimamente erano più per i posti…più… tradizionali…”
    
    È una mezza risposta e una mezza non risposta, ma è un buon segno il fatto che non si sia ritratta. Accompagna “tradizionali” virgolettandolo con le dita in aria.
    
    “Però comunque… beh…sì, mi piaceva…”
    
    Ora è quasi una risposta completa. Non si vuole ritrarre, anzi, accetta il gioco.
    
    Ha detto “mi piaceva”, al passato.
    
    “E ora non ti piace più?” sorrido e proseguo: “Certo che sì. Solo devi avere il partner che sia dello stesso parere”
    
    “Sì… sì… mi piace ancora… prima o poi troverò…”
    
    Arriva Sissi, e coglie l’occasione al volo per deviare il suo imbarazzo verso la cagnetta. Si accuccia, la coccola, le parla come fosse una bambina piccola.
    
    Io invece ripongo la macchina ...
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