1. Colpevole di amare


    Data: 25/02/2020, Categorie: Tradimenti Autore: NymphoK

    ... ringraziarlo per la serata, la sua mano si appoggiò sulla mia vita. “Fermati”, pensavo dentro di me. Non volevo che la situazione andasse oltre solo per rispetto alle nostre vite, perchè per il resto poteva tranquillamente continuare a toccarmi e sfiorarmi in quel modo. Si avvicinò al mio orecchio, sentivo il suo respiro caldo muovermi i capelli e solleticarmi la pelle del collo. -Non pensavo che rivederti potesse farmi quest’effetto e so per certo che anche tu stai provando tutto ciò o non saresti qui adesso. Tremavo. Tremavo per la situazione, tremavo per l’eccitazione ma anche per la paura. Era una situazione pericolosa per tutti e due, uno di quei punti di non ritorno. Una mia mossa, una mia decisione, poteva cambiare le carte sul tavolo e stravolgere le nostre vite. Voltai il mio viso incontro al suo che era ancora nascosto tra i miei capelli, vicino all’orecchio. Bastò uno sfioro lieve, impercettibile, e scattò tutto. Le nostre labbra si cercarono, smaniose di riprovare sensazione ormai dimenticate. Riccardo mi avvolse in un abbraccio rassicurante che sciolse in me ogni titubanza. In quel momento dimenticai Ivan e la famiglia di Riccardo: eravamo solo io e lui. La smania e la voglia di riunirci ci fece correre verso la sua Audi. Arrivati all’auto, mi appoggiò delicatamente alla fiancata e continuò ad esplorarmi con la bocca. La sua barba mi pungeva e mi solleticava, io lo scoprivo con le mie mani. Risentire il suo corpo, più robusto di quando aveva ventisei anni, ...
    ... trasmetteva calore da ogni muscolo. Lo sentivo respirare contro di me e il suo petto andava a schiacciarsi contro i miei seni, coronati dai capezzoli turgidi dall’eccitazione. Avrei potuto fermalo mille volte o mi sarei potuta ritirare dalle sue braccia, eppure non lo feci. Anzi, il pensiero della nostra unione, l’idea di tradire Ivan mi stimolò ancor più. Il mio corpo fomentava l’atto sessuale, lo bramava. Ci staccammo per qualche attimo, quel che bastava per guardarci negli occhi e capire se entrambi volevamo la stessa cosa. Non servirono parole stupide ed obsolete in quel momento. Lui mi guardava eccitato. Io lo ricambiavo. Salimmo in macchina, in direzione del suo hotel: il Baglioni Hotel Carlton. Era solo un quarto d’ora di strada, un tempo infinito se sai che stai per tradire il tuo compagno. In quel quarto d’ora si hanno quindici minuti per poter cambiare idea. Ma io me ne stavo in silenzio, guardavo le luci fuori dal finestrino. Le vie di quella Milano a me famigliare, in quel momento erano nuove davanti ai miei occhi. Le stavo percorrendo per con sensazioni mai vissute prima dentro di me. Quando arrivammo nella sua stanza, rimasi colpita dal lusso che emanava. Gli chiesi se potevo andare in bagno, lui intanto stava ordinando qualcosa da bere al telefono. Davanti allo specchio notai che il mio colorito era bello, sano. Sembravo davvero felice! Ma a quale prezzo? Ero pronta a stravolgere la mia vita? Non avrei ottenuto nulla da tutto quel che stava per capitare, sarei ...
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