1. Ai tempi della scuola...


    Data: 27/02/2020, Categorie: Trans Autore: lara_diva

    ... portò tra le sue…era eccitato, mi aiutò a slacciare la cintura, con le unghie finte mi risultava difficoltoso, e mi mise la mano sul suo membro… non era certo quello del professore ma lo desideravo talmente che mi finsi meravigliata e quasi impaurita… questo lo fece sentire, penso, molto bene… mi sollevò rudemente la gonna e spostate le mutandine mi girò cercando di penetrarmi… naturalmente mi mostrai reticente gli chiesi di fare piano, simulai dolore ma lui ormai non aveva più freni… era comunque tenero, il suo ardore, assecondato dai miei movimenti alla fine fu premiato… mi lasciai penetrare con un gridolino e un finto tentativo di fuga che ebbe il solo scopo di eccitarlo ancora di più… mi afferrò per i fianchi e cominciò a muoversi dentro di me… fu un attimo… e mi regalò una eiaculazione convulsa ma copiosa… mi sentii male, ma per amore pensai alla sua felicità… - sei stato dolce a volermi regalare subito il tuo seme… grazie…- ma lui si alzò senza una parola e, presami per la nuca, me lo mise in bocca… cominciò a scoparmi così, senza pensare che potessi non essere d’accordo, ma anche questo gesto di egoismo passò in secondo piano. Per fortuna a vent’anni le erezioni si ripetono con frequenza notevole e dopo pochi movimenti era di nuovo passabile… lo succhiai piano, lo leccai ed infine masturbandolo e succhiandolo lo portai di nuovo all’orgasmo… ero io a desiderare tutto il suo sperma, lo volevo da così tanto tempo che non mi accorsi che lui era tutto preso dal suo godere ...
    ... senza nemmeno chiedersi cosa stessi provando… probabilmente ero la sua prima esperienza cercai dentro di me scuse che mitigassero la strana sensazione di disagio che mi pervadeva… ero ancora lì, accosciata con la gonna ancora alzata e lo vidi richiudersi i calzoni senza un cenno di dolcezza o considerazione verso di me… mi rialzai aggiustai i vestiti e risistemato il trucco, ci avviammo verso la casa parlando di cose banali, avrei voluto ancora il suo braccio, una parola dolce… ma niente di tutto ciò avvenne.
    
    Quando, rientrati tra gli altri, mi chiese il numero di telefono fui tentata di non darglielo, non capii perché ma quello strano senso di disagio mi tornò prepotente, comunque glielo diedi e quando lo vidi allontanarsi con i suoi, alla fine della serata, provai una sensazione strana, mi sentivo male, sporca, non so come descrivere quella sensazione… mentre mi avvicinavo al tavolo per prendere un bicchiere mi chinai leggermente ed avvertii un calore umido che scendeva lungo le gambe fino a bagnare il bordo delle calze… mi diressi in bagno e raccolto con le dita il seme del mio giovane amico me lo portai alle labbra, sperando di potere ancora gustare il piacere di quell’amplesso tanto a lungo desiderato ma la sensazione di qualcosa di strano ormai si era impadronita di me.
    
    La serata finì, molto tardi in verità, ma trascorse piacevolmente, le ragazze indicatemi dalla signora erano veramente deliziose e del mio amico non avevano una gran considerazione… e questo suscitò ...