Angela
Data: 15/11/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Spazioblu, Fonte: Annunci69
... alzati”. Sono di nuovo ritto, ma non oso alzare gli occhi su di Lei.
“Ora iniziamo l’addestramento, ti senti pronto?”, “credo di si” mormoro. “Niente affatto” urla, “non sei affatto pronto se rispondi in questo modo, sembri una femminuccia spaventata”, poi con voce più dolce chiede “vuoi che ti tratti come una femminuccia?”, “no, assolutamente” rispondo con quel poco di orgoglio che mi è rimasto. Ride dicendo “e invece è proprio così che sarai addestrato, come una puttanella, imparerai ad essere la mia servetta in tutto e per tutto, intesi?”.
Esito qualche secondo prima di rispondere, pochi secondi fatali, un ceffone mi colpisce di nuovo in pieno viso, “intesi?” urla, “rispondi immediatamente quando la tua Signora ti fa una domanda. Non hai diritto di pensare ma solo di rispondere: “Sì Signora”, “capito”?, “sì Signora”, la risposta mi esce veloce e spontanea tradendo il mio istinto di voltare le spalle e andar via. E’ incredibile, riesce a leggere i miei pensieri, “se vuoi scappare devi farlo ora, dopo non potrai più farlo finché non lo vorrò io” mi sussurra accarezzandomi la guancia colpita dallo schiaffo, è una carezza incredibilmente dolce. “Ora mi allontano qualche minuto, puoi andare via se vuoi e non ci vedremo più e sai qual è il prezzo che pagherai, ma se decidi di restare voglio trovarti deciso ad ubbidire e a sopportare qualsiasi cosa io vorrò e ricordati, non avrai più la possibilità di ribellarti né di andartene” e girate le spalle si avvia verso la porta, ...
... “ a proposito” dice mentre esce, “quando torno voglio trovarti nudo in piedi al centro della stanza”. Ho il viso rosso, per lo schiaffo ma principalmente per la vergogna che provo in quella situazione. La mente è scombussolata, mille reazioni mi passano per la testa, ma non riesco a muovermi per andar via e lentamente, come se qualcun altro lo facesse per me, inizio a spogliarmi.
Saranno passati più di dieci minuti, sento dei passi avvicinarsi, la porta si apre. Non mi degna neppure di uno sguardo, era certa di ritrovarmi li, prende tutti i miei vestiti, li infila in una grossa borsa ed esce di nuovo.
Passano altri dieci minuti prima che ritorni. Eccola, apre la porta ed entra. Sono nudo con le mani poggiate sull’inguine nel ridicolo tentativo di coprire. Apre un cassetto, tira fuori qualcosa e girandosi di scatto mi colpisce violentemente le nocche delle dita con un frustino. Il dolore è lancinante, tiro via le mani per massaggiarle e così il secondo colpo si abbatte direttamente sul pene. Mi piego quasi in due, “hai vergogna della tua padrona?”, dice con tono autoritario, “ora, se vorrai andar via dovrai farlo così come sei, nudo come un verme, oppure indossando queste,” e poggiando in terra alcune cose ordina: “mettile e se ti donano potrò anche truccarti un po’, giusto un tocco di rossetto e qualche altra cosina, vedrai che bella schiavetta diventerai, ti presenterò alle mie amiche e potrò anche prestarti a loro se lo vorranno”, ” .
Pochi minuti dopo mi ritrovo ...