1. Veronica


    Data: 01/03/2020, Categorie: Cuckold Autore: Serena

    ... ma ciò non avvenne mai, anzi lui era sempre immobile eccezion fatta per il membro che ormai era turgido.�Via il dente via il dolore.� dissi a me stessa, e così decisi che era giunto il momento fatidico.Mi alzai per girarmi, e dandogli le spalle diressi la punta di quel mostro contro la mia passera, tenendolo per la mano.�Rilassati Veronica, non fa male, non fa male.� pensai con tutte le mie forze, ma la realtà era ben lontana.Ricevere la sola cappella fu un mezzo olocausto, per quanto cercassi di rilassare i miei muscoli era davvero tropo grande per le mie abitudini. Non urlai dal dolore per orgoglio, ma era sin troppo evidente la mia sofferenza. Mi sentivo lacerarsi le carni che credevo stessero bruciando. Anche quando riuscii nella mia piccola impresa, non ero che all'inizio, ora dovevo prenderlo tutto. Per quanto scendessi piano era sempre troppo veloce, la mia vagina non riusciva ad abituarsi a quella presenza così ingombrante. A metà stavo quasi per desistere, e solo uno strano senso del dovere m'impedii di farlo. Quando finalmente sentii le sue cosce contro le mie mi rasserenai, gliel�avevo fatta !�Ora rimani ferma, prenditi tutto il tempo che vuoi, io t'aspetto.� mi sussurrò all'orecchio Calvin lasciandomi basita come il solito.�Grazie.� fu la mia stupida risposta, ma il quel momento fu il massimo che riuscissi a dire.Passato il primo dolore dovetti ammettere a me stessa che non era male, mi sentivo piena all'eccesso, ma era una sensazione quasi piacevole, anzi ...
    ... toglierei il quasi.Mio marito era stato il terzo uomo della mia vita, i suoi predecessori erano tutti ragazzi 'normali', con i quali avevo si fatto sesso, però senza quell'impeto dato dall'amore che avevo provato solo con Luigi. Sapevo che certe donne volevano solo uomini superdotati per i loro rapporti, ma sino a quella sera le avevo considerate delle malate di sesso e nulla più. In quel momento compresi cosa voleva dire 'farsi un gran cazzo', e rimasi stupita che piacesse anche a me, da sempre considerata una mezza suora, il che era in parte vero.Quando cercai di muovermi, Calvin m'afferrò i fianchi per aiutarmi tirandomi su, ma quella sensazione di pienezza era stata così piacevole che ridiscesi appena possibile, rituffandomi sul quel pene nero così sconvolgente. Cercai di non far capire quanto godessi, e solo il pensiero di come ero finita li, m'impedì di portarmi una mano sulla passera per avere ancora più piacere. Ma come Calvin scivolò di poco sulla poltrona, e cominciò a spingere dal basso, fu quasi impossibile continuare a portare la maschera della donna costretta a concedersi al suo ricattatore.Ogni suo colpo scatenava in me emozioni uniche, facendomi gemere sommessamente, ogni mio sussurro era un'incitazione per Calvin a continuare, sino a portarmi a svelare cosa provassi.Ormai era evidente il mio stato di femmina calda e vogliosa e lui non perse l'occasione per togliere il velo dell'ipocrisia che cercavo di tenere. Calvin mi sollevò per portarmi col suo spadone sempre ...
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